Scoperto a Gerusalemme un antico bagno usato dai legionari di Tito

Bagno della Decima Fretensis rinvenuto a Gerusalemme

L’Israel Antiquities Authority ha comunicato che gli archeologi israeliani hanno scoperto un antico bagno romano probabilmente usato dai soldati della legione che distrusse il Secondo Tempio a Gerusalemme.

Sono stati identificati anche l’iscrizione della decima legione romana (“Fretensis” – LEG X FR) e l’impronta della zampa di un cane. Secondo il direttore dello scavo, Ofer Sion, l’animale probabilmente apparteneva a un soldato; l’impronta è frutto del caso oppure fatta intenzionalmente per gioco.

Gli archeologi non si aspettavano di trovare la struttura romana nel quartiere ebraico, dove fu costruita una mikvah, o bagno rituale ebraico.

Ofer Sion ha dichiarato che l’iscrizione, che ha la forma dei sigilli stampati sulle tegole dei tetti e sui mattoni di argilla che si trovano nel luogo, prova che furono i soldati della legione a costruire il complesso.

Sembra che il bagno venisse usato da soldati che presidiarono il luogo dopo la repressione della ribellione di Bar Kokhba nel 135 d.C., quando Gerusalemme fu trasformata in Aelia Capitolina.

La struttura comprende diverse vasche da bagno intonacate a lato di una piscina, un tubo che portava acqua alla piscina e un pavimento in mosaico bianco.

Sul fondo della piscina sono state trovate centinaia di tegole in terra cotta, ciò spiega che la struttura era coperta.

Un esperto ha affermato che la scoperta dimostra che l’accampamento romano era più ampio di quanto si pensasse.

Yuval Baruch, archeologo della circoscrizione di Gerusalemme, ha notato che, a fronte dell’estensione degli scavi archeologici eseguiti nel quartiere ebraico, finora non è stato ancora trovato un edificio che appartenga alla legione romana. L’assenza di tali ritrovamenti possono far pensare che Aelia Capitolina avesse una superficie limitata.

Quest’ultima scoperta, però, insieme ad altre scoperte degli anni recenti, mostra che la città era considerevolmente più estesa di quanto si stimasse in precedenza.

Conoscere i resti di Aelia Capitolina è di estremo interesse perché, come ha ricordato l’archeologo, è questa città ad aver determinato la forma delle antiche mura di Gerusalemme e la posizione delle porte visibili ancora oggi.

Adattamento: R.P.

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