Dio ci ha scelti perché preconobbe che noi avremmo creduto?

Coloro che rigettano la dottrina biblica dell’elezione, dicendo che non è vero che Dio ci ha scelti prima della fondazione del mondo in virtù di un suo decreto o di una sua decisione, perché Egli non ha riguardi personali, stanno continuamente a dire fino alla noia che Dio ci ha scelti in quanto previde o preconobbe in noi la fede, ossia perché Egli sapeva innanzi che noi un giorno avremmo creduto.

Ora, che Dio previde o preconobbe che un giorno noi avremmo creduto è fuori discussione, perché è un concetto basato sulla Bibbia, ma è altrettanto fuori discussione che se è vero che Dio previde o preconobbe la nostra fede, egli previde e preconobbe anche tutte le nostre opere malvagie. La preconoscenza di Dio dunque, se la dobbiamo considerare nella maniera in cui la considerano costoro, va presa non solo in una direzione ma anche nell’altra. Non si può dire una cosa ed escludere l’altra, perché Dio conosce sin dall’inizio tutto quello che avverrà sia bene che male.

Stando così le cose dunque, è evidente che se c’era un merito o una virtù nella nostra fede, da costringere Dio a sceglierci, c’era anche tanto demerito nelle nostre opere malvagie da costringerlo a rigettarci. Mettendo le cose sulla bilancia di Dio, se Egli avesse dovuto sceglierci in base a qualcosa di buono che previde o preconobbe in noi, certamente la sua scelta sarebbe stata inesorabilmente una sola, quella di rigettarci.

Allora, la scelta di Dio non è avvenuta in base a qualcosa di buono che Dio previde ci sarebbe stato in noi, o che noi avremmo fatto, ma in base al suo proponimento eterno, che la Bibbia chiama

“il proponimento dell’elezione di Dio, che dipende non dalle opere ma dalla volontà di Colui che chiama” (Romani 9:11-12).

Sì, dalla volontà di Colui che chiama (e non dalla volontà del chiamato), secondo che Dio ha detto a Mosè:

“E farò grazia a chi vorrò far grazia, e avrò pietà di chi vorrò aver pietà” (Esodo 33:19).

In altre parole, Dio ci ha scelti, perché ha voluto sceglierci, o meglio perché così gli è piaciuto. Chi ardirà contestare le sue scelte? Chi è l’insensato che si metterà a questionare la sua volontà? Non è Egli libero di scegliere chi Vuole Lui?

Piuttosto studiamoci di glorificarlo per averci scelto a salvezza sin dal principio, secondo il beneplacito della sua volontà. E proprio in virtù di questa Sua scelta noi un giorno abbiamo creduto nel Vangelo. La nostra fede quindi è una conseguenza della scelta di Dio, e non la causa di essa.

O sublime verità; beati tutti coloro che hanno inteso questa parte del consiglio di Dio, perché nella loro bocca ci sarà piena riconoscenza verso l’Altissimo per averli scelti fin dalla fondazione del mondo.

O Eterno Dio nostro, noi vogliamo darti la lode, la gloria, e l’onore perché Tu, fin da principio, ci hai

“eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità” (2 Tessalonicesi 2:13).

E ti chiediamo di confermarci fino alla fine nella fede, e in ogni opera buona e buona parola, al fine di poter conservare fino alla fine questa fede preziosa che Tu ti sei compiaciuto di donarci, e accompagnare ad essa ogni buona opera e parola, tramite cui Tu sarai certamente glorificato in noi, e poter così in quel giorno da te stabilito, grande nostro Dio, entrare nel Tuo eterno regno di gloria.

La grazia del nostro Signore sia con tutti i santi

Giacinto Butindaro

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