Stati Uniti, diocesi dichiara il fallimento per risarcire gli abusi sui bambini

Secondo l’avvocato delle vittime la mossa ha lo scopo di ritardare il processo e tenere nascosti i documenti compromettenti

La diocesi di Wilmington, nello stato del Delaware ha dichiarato bancarotta e ha chiesto la protezione dello stato in previsione dei risarcimenti che avrebbe dovuto pagare alle vittime degli abusi sessuali perpetrati dai sacerdoti. Oggi avrebbe dovuto incominciare il processo.

“E’ stata una decisione difficile da prendere” spiega il vescovo Francis Malooly sul sito della diocesi, ma dopo il fallimento delle trattative con alcune delle vittime, si è temuto che una richiesta troppo ingente lasciasse la diocesi senza soldi per risarcire le altre cento trenta tre vittime. “Appellarsi al capitolo 11 (la protezione per bancarotta) – conclude il vescovo – significa offrire la miglior opportunità, il trattamento più giusto possibile a tutte le vittime degli abusi sessuali dei nostri preti, viste le nostre risorse limitate” .
Secondo Thomas Neuberger, un avvocato che rappresenta ottantotto delle vittime, la mossa ha lo scopo di ritardare il processo e nascondere all’opinione pubblica “migliaia di pagine di documenti scandalosi”. “Questo è solo l’ultimo, triste capitolo di una lunga storia di insabbiamento di questi deprecabili abusi, attuata per mantenere il segreto intorno alle responsabilità e alle complicità nell’abuso sessuale di centinaia di bambini cattolici” ha dichiarato.
Il processo sarebbe stato il primo ad essere celebrato grazie ad una nuova legge dello stato che ha prorogato per altri due anni la possibilità di denunciare gli abusi subiti.
Wilmington è la settima diocesi che ricorre alla bancarotta da quando nel 2002 scoppiò lo scandalo nell’ arcidiocesi di Boston e fino ad oggi ha pagato 6 milioni e 200 mila dollari per compensare alcune vittime e convincerle a non ricorrere in tribunale.

Fonte: peacereporter.net – riprodotto con autorizzazione

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