Le tradizioni da abbandonare secondo Antonio Felice Loria, presidente delle Assemblee di Dio in Italia

Ecco quanto ha affermato Felice Antonio Loria nel corso della sua predicazione dal titolo ‘Il pericolo della tradizione’ del 25 Maggio 2008: ‘La mia domanda è questa. Voi potete dire stasera: ‘Fratelli, ma lo sapevamo che dalle tradizioni ce ne dobbiamo distaccare’. No, no, io vedo che molte volte il popolo di Dio non perde le sue tradizioni. A volte ci sono tradizioni che vanno a discapito della parola di Dio, vanno a discapito dei culti. Sapete? Notavo nelle nuove generazioni – lo dicevo pure a Caccuri, no – notavo: ‘Ah, stasera non ho visto Tizio?’ e ho detto, ‘Ah, dice: Ha dovuto portare la figlia a danza!’ E io ho detto dentro di me: ‘Proprio la sera che c’è il culto bisognava portarla a danza?’ E poi: ‘Ah, stasera non ho visto Caio?’ L’ha dovuto portare alla piscina’. ‘E proprio stasera che c’è il culto la doveva portare alla piscina?’ No? E qualche volta detto ai genitori mi hanno fatto vedere che senza la piscina, senza la danza, e senza cose che non sono cose peccato, eh, intendiamoci bene, non voglio essere frainteso, io mi sono cresciuto senza danza e senza piscina e grazie a Dio sto bene lo stesso, no, e quelli prima di voi e prima di me stanno pure bene. Adesso ci vuole la danza, adesso ci vuole la piscina, per carità, io non dico che non sia curativa la piscina, per carità! Io a volte viaggiando, diciamo queste comunità, scopro delle cose: dice: ‘No fratello lo devo portare lì, poi lo devo portare lì, poi lo devo portare lì, … ormai, cioè è come il mare d’estate, come il mare. Io ricordo, no, quando sono venuto la prima volta a Cosenza, ricordo che una delle prime estate, quasi in chiesa non c’era nessuno perché erano tutti al mare! Oh, io mi sono cresciuto senza mare, andavamo nei burroni, nell’acqua sporca, stiamo bene grazie a Dio, no, ora non dico che il mare non sia curativo, ah, per carità, è buono, chi ne ha la possibilità ci vada. Però, vedete, c’è una nuova cultura, delle nuove tradizioni, dei nuovi usi, fratelli, dei nuovi costumi; guardateli, studiateli, siano oggetto delle vostre riflessioni, riflettete voi stessi e dite: ‘Ma guarda un po’ che mi sta succedendo, c’è una serie di problemi nella mia vita che mi fanno trascurare ad esempio il culto, che non mi fanno partecipare alle gioie della comunità, che non mi fanno vivere appieno la vita comunitaria!’ Ascolta tu personalmente con le tue orecchie quello che egli dice.

Ora, qual’è dunque la conclusione a cui giunge un qualsiasi credente sentendo queste parole? Che non c’è niente di male per un credente portare i propri figli a danza ad apprendere come ballare non importa a quale ritmo, portare i propri figli in piscina a divertirsi, e andare con la propria famiglia al mare a mettersi mezzi nudi a prendere la tintarella e divertirsi nell’acqua, A CONDIZIONE CHE TUTTO CIO’ NON AVVENGA QUANDO CI SONO LE RIUNIONI DI CULTO, NON IMPORTA SE DOMENICALI O INFRASETTIMANALI! Quindi, il credente non deve smettere di portare i propri figli a danza e in piscina, o di andare al mare, ma deve semplicemente smettere dal fare queste cose quando ci sono le riunioni della Chiesa!! Queste sono le nuove tradizioni o i nuovi costumi che secondo Loria i credenti devono abbandonare!!! Ho forse frainteso quello che Loria ha detto? Non penso proprio, è stato molto chiaro: almeno per me. Capisco sempre di più perché la sua elezione ha prodotto tanto entusiasmo nelle nuove generazioni presenti nelle ADI!

Ancora una volta sono dunque costretto a levare la mia voce contro delle parole dette da Loria, perché esse vanno apertamente contro la Parola di Dio che ci comanda di essere santi perchè Dio è santo (1 Pietro 1:16), che ci ordina di non conformarci al presente secolo malvagio (Romani 12:2) e quindi alle mondane concupiscenze (e naturalmente facendo sì che anche i propri figli facciano lo stesso in quanto essi vanno allevati in disciplina e in ammonizione del Signore – Efesini 6:4), e di presentare le nostre membra come strumenti di giustizia a Dio (Romani 6:13). E tutto questo perché il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6:19), e va conservato in santità ed onore (1 Tessalonicesi 4:4).

Ma oggi molti credenti questi comandamenti invece che tenerli davanti agli occhi per metterli in pratica, se li gettano dietro le spalle essendo dei ribelli fra i ribelli. E tra questi ci sono la stragrande maggioranza dei membri delle ADI. Ah, sì, con la bocca magari affermano anche loro che dobbiamo procacciare la santificazione, che il nostro corpo è il tempio dello Spirito Santo, ma all’atto pratico come si può vedere rinnegano quello che dicono! Stesso e identico discorso naturalmente anche per la stragrande maggioranza dei membri delle Chiese Pentecostali indipendenti e delle altre denominazioni Pentecostali.

E naturalmente in prima fila ci sono i loro conduttori. Disse bene Dio tramite il profeta: “O popolo mio, quei che ti guidano ti sviano, e distruggono il sentiero per cui devi passare!” (Isaia 3:12)

Questa dunque è la triste realtà nell’ambito del Movimento Pentecostale!

Popolo di Dio, convertiti dalle tue vie malvagie e mettiti a camminare nei sentieri antichi!

E a te Felice Antonio Loria, dico questo: ‘Esamina le cose che hai detto alla luce della Parola di Dio, rifletti seriamente ad esse, e apporta le dovute correzioni perché esse portano il popolo di Dio ad inciampare, cioè a corrompersi! Stai attento, perché con questo tuo atteggiamento, da te stesso considerato ‘lungimirante’, stai facendo un grave errore, che è quello di voler piacere agli uomini anziché a Dio! Non persistere in questo errore, e mettiti a parlare in modo da piacere al Signore, cioè a riprovare le suddette mondane concupiscenze (e sicuramente anche altre) invece che scusarle o giustificarle in talune circostanze’.

Giacinto Butindaro

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