Torna alla luce a Gerusalemme un’antica iscrizione ebraica dell’epoca dei re di Giudea

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foto: Vladimir Naikhin, Israel Antiquities Authority.

La Israel Antiquities Authority ha annunciato che in uno scavo archeologico appena fuori dalla Città Vecchia di Gerusalemme è stato trovato un frammento di una placca calcarea su cui compaiono parecchie lettere di un’antica scrittura ebraica del periodo dei re di Giudea, circa 3000 anni fa.
Il frammento di pietra bianca, che risale all’VIII secolo a.e.v., è stato trovato due mesi fa in uno scavo in corso nell’antica città di David, a sud delle mura della Città Vecchia vicino alla sorgente Gihon.
La placca, che è stata datata in base ai numerosi frammenti di vasellame trovati insieme ad essa oltre che dalla forma delle sue lettere ebraiche, è stata estratta già rotta, con due righe di scrittura, ha spiegato il professor Ronny Reich dell’Università di Haifa, direttore dello scavo.
Il nome conservato sulla prima riga della placca, solo parzialmente distinguibile dalle rimanenti lettere ebraiche traslitterabili come ‘kiah,’ potrebbe riferirsi o al re bilico Ezechia o soltanto a nomi comunemente usati a Gerusalemme a quel tempo, come Hilkia o Amekiya.
“Non mi sono mai impegnato tanto in tutta la mia vita per trovare una lettera zeta – commenta Reich – E’ una sfortuna che non abbia le lettere rimanenti, altrimenti potrei avere in mano qualcosa di veramente storico. Potrebbe essere Ezechia, ma potrebbe altrettanto facilmente essere qualcun altro”.
La seconda riga, in cui sono conservate solo le lettere ebraiche trascrivibili come ‘ka‘, potrebbe essere una formula di saluto o riferirsi a un serbatoio d’acqua, un possibile riferimento alla vicina pozza di Shiloah, circa 300 metri a sud-ovest, spiega ancora Reich.
In ogni caso, secondo Reich, la placca di pietra è indicativa di un’iscrizione commemorativa che poteva essere destinata a celebrare qualche tipo di progetto edilizio.
“Da un lato è frustrante non aver trovato la placca intera – conclude l’archeologo – Ma poiché è rotta, possiamo sperare che in futuro si trovino altri frammenti della stessa iscrizione”.

(Da: Jerusalem Post, 07.04.09)

Fonte: Israele.net

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