Archeologia: Scoperte monete d’oro del periodo del Secondo Tempio e del tempo di Gesù a Gerusalemme

Nel passato gli abitanti di Israele e dei paesi limitrofi allevavano colombi in grotte sotterranee, chiamate in latino “columbarium”, dove, in piccole nicchie, gli uccelli deponevano le uova. Nel corso di periodiche campagne di scavo sono state portate alla luce molte colombaie in antichi siti sparsi nel Paese, in particolare nelle zone risalenti al periodo del Secondo Tempio.

Qualche giorno fa, nel sito archeologico del Kibbutz Ramat Rachel, vicino Gerusalemme, gli archeologi hanno fatto una scoperta sensazionale: al di sotto di una colombaia, hanno trovato un tesoro di monete risalenti al 70 d.C., l’anno della distruzione del Secondo Tempio.

Alla fine di luglio gli archeologi della Tel Aviv Univerity (TAU) hanno identificato, sotto il pavimento della colombaia, una pentola in ceramica del I sec. d.C. che conteneva 15 grandi monete d’oro. Il direttore dello scavo, il Dr. Oded Lipschits, della TAU, ha dichiarato che si tratta di una scoperta insolita resa possibile grazie all’uso del metal detector.

Ci si chiede per quale motivo una pentola con monete d’oro si trovasse in una grotta adibita all’allevamento dei piccioni. Secondo Lipschits la pentola è stata sotterrata in modo tale da far pensare che chi l’ha nascosta lo ha fatto in fretta. Erano monete destinate al Tempio e forse, dopo la sua distruzione, siccome non c’era più un posto dove portarle e dal momento che la colombaia non veniva più usata, furono sepolte in quel luogo.

La scoperta delle monete risalenti al periodo del Secondo Tempio (535 a.C – 70 d.C.) è solo una tra quelle effettuate durante la quarta stagione di scavi a Ramat Rachel, per conto della Tel Aviv University e della Germany’s Heidelberg University. C’è stato, infatti, il ritrovamento di un tesoro di 380 monete bizantine (IV – V sec. d.C.), a cui se ne sono aggiunte altre 70 disseminate poco distante. Il tesoro si trovava sul pavimento in pietra di una struttura al di sopra di una cisterna. Altre scoperte risalgono al periodo islamico abbaside.

Secondo Lipschits una delle priorità dello scavo è di chiarire la funzione della struttura. Una tesi accettata dagli esperti è che doveva essere un palazzo dei re della Giudea, ma Lipschits nutre dubbi. Come ha osservato, il palazzo non possiede caratteristiche giudee e non vi sono ragioni che ne giustifichino la costruzione in quel luogo, quando la città di Davide è poco lontana. Suppone, invece, che il palazzo fu edificato durante il periodo della dominazione degli Assiri, e costituiva un centro di amministrazione, un palazzo dove veniva raccolta la produzione agricola da consegnare come tributo ai dominatori.

Nel periodo del ritorno dall’esilio a Sion (inizio del 539 a.C.), il regime assiro fu rimpiazzato da quello persiano, ma il centro di amministrazione rimase attivo. Sono state rinvenute molte impronte di sigilli di questo periodo che recano il nome “Pahwat Yahud”, corrispondente al nome del paese sotto la dominazione straniera.

Siccome a Ramat Rachel i ritrovamenti di questo genere sono più numerosi rispetto ad altri siti del Paese, Lipschits sostiene che questa sia un’ulteriore prova della funzione amministrativa della struttura.

Partecipano allo scavo circa 120 studenti provenienti da più Paesi, Germania, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Norvegia, Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti e Israele. Molti sono cristiani e per loro, come dice Lipschits, ritrovare monete del tempo di Gesù è molto più di una scoperta scientifica.

Adattamento: R.P.
Nota Bene :
Fonte per le foto (articolo in ebraico):
Fonte dell’articolo: SBF Taccuino / Haaretz.com (5 agosto 2008 )

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