Piano per la salvaguardia dei beni culturali della città antica di Gerusalemme (UNESCO)

Negli ultimi anni l’UNESCO è intervenuta diverse volte a monitorare lo stato di salute di Gerusalemme. Di seguito si presenta un adattamento di un paragrafo di un documento ufficiale dell’organizzazione Action Plan for the safeguarding of the cultural heritage of the Old City of Jerusalem “Piano per la salvaguardia dei beni culturali della città antica di Gerusalemme”, dove si sintetizzano i risultati di diverse missioni di esperti avvenute tra il 2004 e il 2006.

Alterazione del tessuto urbano e sociale.

Negli ultimi dieci anni la densità demografica nella città antica ha gradualmente raggiunto livelli molto alti. Oggi questa relativamente piccola area è soggetta a una forte pressione a motivo dell’aumento della popolazione e delle misure di sicurezza che riguardano la circolazione delle persone, di merci e l’accesso ai luoghi santi.

La costruzione del muro di separazione ha troncato tradizionali legami e scambi con la popolazione dell’entroterra.

Il risultato del sovraffollamento e della mancanza di un efficace sistema di amministrazione e di conservazione all’interno della città antica è il propagarsi incontrollato dell’attività edilizia e della conseguente alterazione del tessuto urbano.

Tra i fattori che concorrono a determinare questa alterazione si ricordano: le aggiunte (di ambienti) sui tetti, l’incremento di densità di abitanti nelle abitazioni esistenti, la mancanza di manutenzione anche a causa di problemi connessi alla proprietà, difficoltà nel ricevere i necessari permessi dall’amministrazione, la penuria di risorse finanziarie.

Attualmente sono allo studio alcuni progetti. Degno di nota è quello che prevede la costruzione di un nuovo quartiere residenziale nell’area attualmente destinata a parcheggio a sud della città, tra quartiere ebraico e la cinta muraria, nei pressi della porta di Sion. Il progetto comprende anche la realizzazione di un parcheggio sotterraneo a sua volta sopraelevato sugli strati archeologici. Si suppone che sarà situato a circa sei metri al di sotto dell’attuale livello di superficie e vi si accederà dall’esterno delle mura.

Secondo le informazioni raccolte durante la missione del giugno del 2006, in un prossimo futuro l’area sarà interessata da uno scavo.

Un altro progetto riguarda la costruzione di un insediamento israeliano nella città antica vicino all’angolo nord-est delle mura, nell’area chiamata Burj al-Laqlaq nel quartiere musulmano. A promuovere il progetto è stata la Commissione locale per la pianificazione. Il piano, tuttavia, non è stato presentato alla Commissione del Distretto per la pianificazione, né approvato dalle Antichità israeliane (almeno fino alla data del documento). A Burj al-Laqlaq sono in corso degli scavi. Questo progetto ha sollevato delle polemiche, perché interessa uno dei pochi spazi liberi rimasti nella città antica. Nel 2005 il Direttore generale dell’UNESCO ha chiesto alle autorità israeliane di ritirare il progetto.

Nella piazza antistante il Muro del pianto, nella parte occidentale, si prevede la costruzione di un centro culturale

Nel quartiere ebraico è attualmente in via di realizzazione la sinagoga Hurva, costruita intorno al 1860 e andata distrutta nel 1948. La costruzione riprenderà la forma originale.

Adattamento: R. P.
Fonte: SBF Taccuino / Action Plan for the safeguarding of the cultural heritage of the Old City of Jerusalem

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