Israele, assalto al riso: supermercati svuotati

Il panico per la crisi alimentare scatenata dall’inarrestabile corsa dei prezzi di mais, riso e grano si è impossessato degli israeliani che negli ultimi giorni sono stati protagonisti di un assalto ai supermercati dove sono stati svuotati gli scaffali del riso e di altri generi di prima necessità. Una corsa all’accaparramento trasformata ieri in una vignetta sul quotidiano Haaretz in cui si vede un dipendente portare nel supermercato un sacchetto di riso, mentre attorno guardie armate lo proteggono da possibili attacchi e un elicottero della polizia sorvola la zona.
A Tel Aviv per un giorno una rete di supermercati ha cercato di imporre la limitazione della vendita di due chilogrammi di riso per ciascun cliente: cosa senza precedenti negli ultimi decenni in Israele. Poi ha desistito, e le scorte sono subito andate a ruba. Secondo il direttore della principale ditta importatrice di riso in Israele, la domanda è più che triplicata negli ultimi giorni. I prezzi di conseguenza sono lievitati fino a un aumento massimo del 70 per cento rispetto alla metà del mese, ossia prima delle vacanze della pasqua ebraica. In parallelo vengono registrati drastici aumenti anche nel prezzo della pasta, dell’olio, del caffè, della carne. In Israele, dove c’è forte penuria di acqua, il riso è tutto importato.
Israele è l’ultimo, per ora, Paese entrato nell’ormai lunghissima lista di chi ha apertamente fatto notizia dallo scoppio della crisi alimentare.[…]

Tratto dall’articolo di Roberto Romagnoli “L’Onu: una task force per l’emergenza-cibo” apparso su Il Messaggero, mercoledì 30 aprile 2008

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