Dal giorno dell’omicidio del gestore della libreria cristiana di Gaza, Rami Ayyad, avvenuta il 7 ottobre scorso, la minoranza cristiana di Gaza vive in un clima di palpabile paura. Diverse famiglie cristiane sono state evacuate perché minacciate di morte dai militanti islamici. Altri cristiani sono scappati o stanno cercando di scappare visto il progressivo deteriorarsi delle condizioni di vita a Gaza. Rami Ayyad, 30 anni, ha lasciato due figli piccoli e la moglie, Pauline, incinta.
All’inizio di gennaio, Pauline, i suoi due figli George e Wisam e la sua famiglia allargata hanno fatto ritorno a Gaza, dove hanno ritrovato i collaboratori della Società Biblica Palestinese. Pauline ha programmato il parto cesareo per la prima metà di febbraio, ma sono in aumento la violenza e il caos a Gaza, scarseggiano anche il cibo e le medicine. Anche l’energia elettrica è intermittente e ciò rende gli ospedali non affidabili. Nonostante abbiano i generatori, spesso per carenza di carburante non sono operativi.
Hanna Massad, il pastore della Chiesa Battista di Gaza, è uno dei cristiani temporaneamente non residenti a Gaza. Diverse volte ha tentato di rietrarvi la domenica mattina per predicare in chiesa, ma alla frontiera gli è sempre stato negato l’accesso.
Fonte: Porte Aperte Italia
Nella foto: Pauline, George e Wisam Ayyad
Post correlati:
- Cristiani di Gaza scossi da tentato omicidio
- Omicidio di Rami Ayyad: sospettato un alto responsabile di Hamas
- “Porte aperte”: i cristiani palestinesi rimangono fedeli
- [Video] Rami Khader Ayyad, martire cristiano a Gaza
- 25.000 tonnellate di patate dalla Striscia di Gaza verso Israele?
- Nel libro “L’esercito della luce” la testimonianza di Rami Kadher Ayyad, il giovane responsabile della Libreria Evangelica di Gaza, barbaramente ucciso
- Libraio evangelico assassinato
- Grave perdita per la Società Biblica Palestinese
- Omicidio Rami Ayyad, una nota dei Gruppi Biblici Universitari