Elettrodomestici ortodossi in Israele l´high-tech è kosher

da: Repubblica 24/12/2007

Per gli ebrei osservanti, rispettare il riposo del sabato è un precetto di fondamentale importanza Ora, con l´aiuto della tecnologia , tutto diventa più facile. E l´industria festeggia un nuovo boom

Elettrodomestici ortodossi in Israele l´high-tech è kosher

di ALBERTO MATTONE

La macchina che fa il caffè all´ora stabilita senza l´intervento umano, il sistema di allarme che si neutralizza automaticamente nel giorno dedicato a Dio. E anche la penna con l´inchiostro che svanisce dopo 72 ore, per aggirare il divieto di scrivere di sabato. Ecco come vivere felici e osservare lo Shabbat: le meraviglie della tecnologia arrivano in soccorso agli ebrei ortodossi e permettono loro di vivere il giorno del riposo in modo confortevole ma senza infrangere la Legge. La moda dell´elettrodomestico kosher impazza in Israele, e sta contagiando vecchie e nuove generazioni.
Molti israeliani vanno alla riscoperta delle origini. E, così, aumentano gli ebrei osservanti: oggi, un terzo della popolazione adulta rispetta le prescrizioni religiose e onora lo Shabbat: non solo a Gerusalemme, dove al tramonto del venerdì le strade si svuotano. Pure nella più laica Tel Aviv sempre più famiglie iniziano a riunirsi in casa. E allora ci si chiede come rispettare la halachà (la Legge religiosa) senza rinunciare alle abitudini basilari in un giorno in cui non solo è prescritto il riposo dal lavoro, ma anche qualsiasi attività che crei qualcosa che prima non c´era: usare la corrente elettrica, azionare il forno (sono entrambi l´estensione del gesto vietato di accendere il fuoco), telefonare. Pure usare qualsiasi mezzo di trasporto, dal cavallo all´astronave.
La “Confindustria” israeliana stima che il mercato dell´elettrodomestico kosher (che è più caro di quello normale) valga un giro di affari di dieci milioni di dollari l´anno. Così, a centinaia, fioriscono i brevetti. Quelli che superano la necessaria autorizzazione delle organizzazioni rabbiniche finiscono nei supermercati. «Il potere di acquisto degli ebrei osservanti sta crescendo», ha spiegato Shimon Yifrach, consulente del ministero dell´Industria, ad Haaretz che ha passato in rassegna le meraviglie della tecnologia che piacciono agli haredim, gli ultraortodossi «che tremano davanti alla parola di Dio».
Il caffè kosher, innanzitutto. Una società ha ideato una macchina che entra in funzione grazie a un timer pre-regolato. L´acqua bolle a ciclo continuo, ma quando si desidera un caffè basta spostare manualmente (è concesso) una cannula attraverso cui la bevanda miscelata arriva nella tazzina.
Si è riusciti pure ad aggirare il divieto di scrittura, che una volta corrispondeva a un´incisione su tavole d´argilla, e quindi a un´azione che produceva un cambiamento permanente: agli haredim è permesso “comporre” lettere sulla sabbia anche durante lo Shabbat, perché poi svaniscono. La soluzione è una penna il cui inchiostro scompare, ma dopo 72 ore, per dare il tempo di fotocopiare in seguito ciò che è stato scritto.
La tecnologia è venuta in soccorso a chi possiede un sistema di allarme anti-ladri che, durante il sabato, disattiva automaticamente i sensori elettronici che individuano i malintenzionati (lasciando però la casa senza protezione). Anche i forni, che già devono avere due scompartimenti diversi per la carne e i derivati del latte, sono più kosher di prima. Grazie a un marchingegno pre-regolato che permette di attivare il calore senza la mano dell´uomo e tenere, così, calde le pietanze.
Nell´era del villaggio globale, non poteva mancare il telefono kosher. Quello fisso, innanzitutto: fare o ricevere telefonate non è permesso, Internet va usato con parsimonia. Ma si è studiato un apparecchio che, grazie a un raggio infrarosso, permette solo le chiamate di emergenze inserendo un bastoncino (operazione permessa) in un apposito buco.
Gli sms sono vietati, ma non quelli su argomenti approvati dai rabbini. Un esempio? Indovinelli per le feste e informazioni sullo Shabbat. Oramai il 60% degli ultraortodossi li usa, tanto che le compagnie telefoniche ora propongono con successo «pacchetti kosher», in cui le chiamate fatte al sabato costano due euro alla risposta contro i cinque centesimi dei giorni normali. Un bel deterrente per chi vuole sfidare la halachà.

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