Condannato e sospeso don Armando Rizzioli, il prete in perizoma

DUE SACERDOTI SOTTO ACCUSA
Atti osceni al lago, parroco patteggia
Sotto choc la comunità di Due Carrare

Irene Zaino
DUE CARRARE. E’ davvero un momentaccio per i preti della diocesi padovana. Dopo lo spolverone sollevato dall’ex parroco di Monterosso, finisce nella bufera anche la parrocchia di Santo Stefano a Due Carrare. Don Armando Rizzioli, 71 anni (di cui 50 trascorsi nella Chiesa), nominato a capo dell’antichissima abbazia benedettina dalla metà degli anni Novanta e tuttora in carica, nei giorni scorsi ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione. Pesanti le accuse a suo carico: corruzione di minore e atti osceni in luogo pubblico. La vicenda risale al 19 luglio scorso, mentre il sacerdote si trovava in spiaggia nel Veronese, a Torri del Benaco, di fronte al Lago di Garda. Impossibile per i moltissimi vacanzieri non notare lo strano atteggiamento dell’uomo che, incurante dell’età, già da qualche giorno aveva attirato la curiosità di tutti aggirandosi per la riva in perizoma. Ma passi pure l’abito talare un po’ troppo succinto. Il fatto è che l’anziano amava anche atteggiarsi in maniera piuttosto eloquente davanti ai turisti, ovviamente attoniti. In diritto penale, il «giochetto» si chiama atti osceni in luogo pubblico. Con l’aggravante della corruzione di minore. Perché quel giorno il sacerdote deve aver proprio raggiunto l’apice, lasciandosi andare all’autoerotismo davanti ad un bambino di 9 anni che, insieme al padre, stava facendo il bagno nel lago. Immediata la denuncia del genitore ai carabinieri del luogo. Mercoledì scorso, c’è stata l’udienza di fronte al giudice dell’udienza preliminare Giorgio Piziali che ha «sigillato» il patteggiamento ad otto mesi di carcere concordato tra l’accusa e la difesa. Don Armando non finirà però dietro le sbarre: la pena è stata sospesa in quanto incensurato. Bocca cucita da parte del settantunenne religioso che ieri non ha rinunciato a celebrare la tradizionale ricorrenza dei morti insieme alla comunità di Santo Stefano ancora ignara. «Sono tutte falsità e non intendo replicare – ha detto – non ho patteggiato io, ma il mio avvocato». Allibito il sindaco Sergio Vason, presente alla commemorazione. «Lo conosco dal 1998, ha il suo carattere, ma questo non me l’aspettavo proprio. Non sarebbe da lui, nonostante abbia avuto una brutta malattia dalla quale, però, negli ultimi tempi sembrava essersi ripreso». Intanto già da tempo più di qualche fedele sarebbe «migrato» alla vicina parrocchia di San Giorgio. «Don Armando è stato molto male qualche anno fa – ha raccontato una signora del posto – da allora ogni tanto piange durante la messa oppure si arrabbia con i presenti e per questo qualcuno ha preferito cambiare chiesa. Ma più di questo non si è mai sentito». Certo è che da qui in poi sarà dura per il parroco riconquistare la fiducia dei fedeli.

Fonte: ildialogo.org/Repubblica.it

Atti osceni sul Garda: prete sospeso
venerdì 02 novembre 2007
(red) L’estate scorsa era stato fermato su una spiaggia del basso lago di Garda. Era vestito con un perizoma molto succinto e si aggirava tra i bagnanti, pare, con atteggiamento equivoco, importunando soprattutto un ragazzino di nove anni. Si era beccato anche una denuncia. Ora la diocesi di Padova ha chiesto all’uomo, un sacerdote 71enne condannato nei giorni scorsi, di allontanarsi temporaneamente dalla sua parrocchia, quella di Santo Stefano nel comune di Due Carrare (Padova).
L’anziano prete, don Armando Rizzioli, ha patteggiato una pena di otto mesi di reclusione per corruzione di minore e atti osceni in luogo pubblico. L’estate scorsa, in vacanza sul lago di Garda lontano dagli occhi dei parrocchiani, il sacerdote era stato notato in diverse occasioni in perizoma tra i bagnanti tenere un comportamento giudicato non irreprensibile.
Tutte accuse che, nonostante il patteggiamento accolto dal proprio legale, il religioso ha comunque respinto.
La diocesi di Padova afferma che procederà anche con gli strumenti canonici “nell’accertamento del reale svolgimento dei fatti”. Nel frattempo il vescovo Antonio Mattiazzo gli ha chiesto di lasciare la parrocchia.

Fonte: ildialogo.org/QuiBrescia.it

In vacanza sul lago di Garda, si sarebbe “toccato” più volte davanti a un bambino
Parroco in perizoma, denunciato

Fabiana Marcolini

L’avevano notato fin dal giorno del suo arrivo a Torri del Benaco, perché quel signore, per età e ruolo, forse avrebbe dovuto scegliere costumi da bagno meno vistosi. E invece il sacerdote di 69 anni, celebrante in una parrocchia del Padovano e in vacanza sul lago di Garda, indossava perizoma azzardati. Troppo appariscenti. Ma fin qui, si trattava di una scelta personale ancorché di dubbio gusto.

Ma giovedì scorso, il prete è andato oltre a quella che poteva sembrare un’innocua forma di esibizionismo e ha iniziato a toccarsi, ignudo, davanti a un bimbetto che era entrato in acqua per fare il bagno. Il tutto in spiaggia, senza alcun ritegno. Una pratica interrotta solo perché sono intervenuti immediatamente il papà del piccolo e i gestori del lido. Sei giorni dopo, cioè ieri, la denuncia davanti ai carabinieri di Caprino per atti osceni in luogo pubblico.

I fatti. Il sacerdote a Torri era arrivato nella seconda settimana di luglio – un periodo caratterizzato dal caldo soffocante anche sul lago del Garda – e fin dal primo giorno in spiaggia lo avevano notato per via di quei costumini solitamente indossati in altre età e da persone con particolare prestanza fisica. Sta di fatto che comunque lui, a un passo dai settant’anni, in spiaggia ci andava così, con quel costume succinto. Notato lo avevano notato tutti, magari lo tenevano anche d’occhio sta di fatto che giovedì scorso, nel tardo pomeriggio, mentre era sulla spiaggia aveva insistentemente osservato un bambino straniero, olandese per l’esattezza. Guardato con insistenza e poi quando il bimbetto è andato a fare il bagno, sotto gli occhi dei genitori, lui, il sacerdote, non ha resistito: si è denudato, è entrato in acqua e ha iniziato a toccarsi senza alcun ritegno, Davanti a tutti ma soprattutto davanti a quel bimbo. Senza alcun freno, nonostante la presenza di altra gente in spiaggia, la pratica è stata interrotta dall’intervento del padre del bambino e dei gestori del lido. Ora la denuncia ma non è escluso che la magistratura possa contestargli un addebito più pesante.

E’ già avvenuto, infatti, durante un processo celebrato davanti al collegio Bertezzolo che il pm, richiamando un recente orientamento della Corte di Cassazione secondo cui la violenza sessuale non consiste solo nella costrizione fisica a compiere o a subire un atto ma si integra anche con la sorpresa, contestò a un uomo la violenza su minore perchè la vittima si trovò a subire una situazione che non si sarebbe mai aspettata.(26 luglio 2007)

Sabato, 03 novembre 2007

Fonte: ildialogo.org/Repubblica.it

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