INDIA – Un Rapporto sulle violenze contro i cristiani nello stato di Karnataka

Bangalore – E’ lo stato che detiene il triste record di violenze inflitte alle comunità cristiane: il Karanataka, stato dell’India meridionale, è noto per la presenza di uno dei distretti tecnologici di livello internazionale (quello di Bangalore), ma sta salendo agli onori delle cronache anche per i numerosi episodi di violenza che si registrano ai danni di personale e strutture cristiane nel territorio. E’ quanto si afferma in un circostanziato rapporto del “Global Council of Indian Christians” (Consiglio Globale dei Cristiani Indiani), organismo ecumenico con sede a Bangalore che riunisce leader cristiani di tutte le confessioni, con una larga base di associazioni laicali, a tutela dei diritti umani e delle minoranze religiose. Secondo il Rapporto, negli ultimi 20 mesi in Karanataka si sono verificati 87 episodi di violenza anticristiana, mentre a seguire c’è lo stato del Madhya Pradesh (India Centrale) con 37 casi. Il Rapporto ha contato nel complesso 464 casi di violenza contro i cristiani in tutta l’India negli ultimi 20 mesi, denunciando la crescita dell’estremismo religioso indù che attacca senza motivo i credenti di altri culti.
Il Consiglio ha sottoposto il Rapporto, che contiene testimonianze, racconti e fotografie, alla Commissione Nazionale per i Diritti Umani, ribadendo la necessità che il governo centrale si impegni maggiormente per tutelare la libertà di culto delle minoranze cristiane. Il Consiglio afferma: “Dopo che il partito nazionalista Baratya Janata Party è entrato nella coalizione di governo in Karnataka, si è diffuso un clima di impunità verso ogni atto compiuto in nome dell’ideologia dell’hindutva” (“induità”, una sorta di integralismo religioso indù, ndr). Molti degli attacchi, racconta il Rapporto, sono avvenuti contro gente innocente che era riunita pacificamente in preghiera in case, chiese o cappelle.
Di recente il Consiglio aveva già segnalato con preoccupazione le grandi sofferenze dei cristiani in India e l’escalation della violenza ai loro danni. (PA)

Fonte: Agenzia Fides 23/10/2007

Condividi