CEI – Matrimonio misto cattolici-battisti, siglato documento

da: notizie.alice.it/apcom

Roma, 5 ott. (Apcom) – Firmata una intesa tra cattolici e battisti sui matrimoni misti. Oggi, infatti, si sono conclusi i lavori della Commissione congiunta tra Conferenza episcopale italiana e Unione cristiana evangelica battista d’Italia, incaricata di predisporre il testo di un documento comune per un indirizzo pastorale dei matrimoni tra cattolici e battisti, da sottoporre all’approvazione delle parti.

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I matrimoni misti sono una trappola del diavolo per fare sviare dalla fede e dalla verità i santi
Per matrimonio misto o interconfessionale si intende un matrimonio tra un credente ed una incredula, in questo caso specifico tra un credente ed una cattolica romana. Naturalmente se colui che porta il nome di Evangelico o Protestante non è nato di nuovo neppure lui è ancora un credente e quindi il matrimonio con la cattolica romana sarà un matrimonio tra increduli. Sarebbe un matrimonio misto solo di nome ma non di fatto perché ambedue sono ancora sotto la potestà del diavolo quantunque dicano di appartenere a due confessioni religiose diverse.
Fratelli, sappiate che da quello che dice la Scrittura è vietato ad un credente di sposarsi un’incredula perché Paolo dice: “Non vi mettete con gl’infedeli sotto un giogo che non é per voi; perché qual comunanza v’è egli fra la giustizia e l’iniquità? O qual comunione fra la luce e le tenebre? E quale armonia fra Cristo e Beliar? O che v’è di comune tra il fedele e l’infedele? E quale accordo fra il tempio di Dio e gl’idoli? Poiché noi siamo il tempio dell’Iddio vivente..” (2 Cor. 6:14-16). Quindi vi esorto a voi che cercate moglie di cercarvela fra le figliuole di Dio e non fra le incredule perché questa è la volontà di Dio in verso voi. Ricordatevi che voi siete il tempio di Dio e che in voi dimora lo Spirito di Dio che vi brama fino alla gelosia, e che quindi non potete avere comunione con una donna che è ancora un tempio di idoli. Mi spiego: in voi dimora Dio perché é scritto: “Non sapete voi che siete il tempio di Dio, e che lo Spirito di Dio abita in voi?” (1 Cor. 3:16), quindi siccome che tra il tempio di Dio e gli idoli quali Maria, Antonio, Giuseppe ed altri che una donna ha innalzato nel suo cuore non vi è nessuna comunione, voi per forza di cose non potete andare d’accordo con una cattolica romana che va dietro agli idoli muti. Uso un altro termine di paragone per farvi comprendere quanto sia illusorio pensare di sposarsi un’idolatra e condurre poi una vita felice con lei. Ora, voi sapete che il Padre di tutti coloro che hanno creduto in Cristo é Dio, ma voi sapete anche che il padre di tutti coloro che ancora non sono nati di nuovo è il diavolo. Quindi come Dio non va per nulla d’accordo con Satana che gli é avversario, così anche un figliuolo di Dio non può andare d’accordo con una donna che ancora è sotto la potestà di Satana, e questo perché essa, essendo sotto la sua potestà, é inclinata a fare il male ed a parlare male.
Vi ricordo anche che sotto la legge Dio ordinò ai figliuoli d’Israele di non sposarsi donne appartenenti ai popoli idolatri secondo che é scritto: “Non t’imparenterai con loro, non darai le tue figliuole ai loro figliuoli e non prenderai le loro figliuole per i tuoi figliuoli, perché stornerebbero i tuoi figliuoli dal seguir me per farli servire a dèi stranieri, e l’ira dell’Eterno s’accenderebbe contro a voi…” (Deut. 7:3,4). Come potete vedere Dio sapeva che se i figliuoli d’Israele si fossero sposati delle donne straniere che andavano dietro agl’idoli esse poi li avrebbero fatti smettere di seguire e servire Dio, e perciò diede questo ordine. Ora, é vero che noi non siamo sotto la legge, é vero che le donne cattoliche non vanno dietro a Malcom, ad Astarte, o a Baal, ma è altresì vero che una donna cattolica romana và dietro ad idoli muti raffiguranti Maria ed altri personaggi del passato e li serve, quindi quest’ordine dato ai figliuoli d’Israele lo possiamo applicare anche a noi che siamo sotto la grazia. Lo ripeto: Dio non vuole che noi suoi figliuoli ci sposiamo delle adoratrici e delle serventi degli idoli della chiesa romana e questo perché sa che esse per certo pervertirebbero il nostro cuore e lo stornerebbero dal servire e seguire il Signore. Insomma farebbero nei nostri confronti quello che le mogli straniere fecero nei confronti del re Salomone secondo che è scritto che “le sue mogli gli pervertirono il cuore; cosicché, al tempo della vecchiaia di Salomone, le sue mogli gl’inclinarono il cuore verso altri dèi; e il cuore di lui non appartenne tutto quanto all’Eterno, al suo Dio, come aveva fatto il cuore di Davide suo padre” (1 Re 11:3,4). E voi sapete che per questo motivo Dio si indignò contro Salomone e lo punì strappandogli il regno e dandolo al suo servo (cfr. 1 Re 11:9-13). Badate a voi stessi: non vi appoggiate sul vostro discernimento dicendo in cuore vostro: ‘Ma in fondo in fondo é una brava ragazza anche se ancora non é convertita; sono sicuro che col tempo poi si convertirà!’, perché questo stesso ragionamento perverso lo hanno fatto prima di voi quei credenti che hanno voluto seguire il loro cuore e non il Signore, sposandosi delle ragazze cattoliche romane, e adesso sono pieni di guai e dolori, e conducono una vita infelice. Sono scomparsi dalle raunanze della Chiesa perché hanno abbandonato la comune adunanza; si sono gettati alle loro spalle la Parola del Signore, e loro che pensavano di convertire la loro moglie al Signore si sono convertiti all’andazzo di questo mondo; sono tornati nelle sale da ballo, sono tornati nei cinema, sono tornati negli stadi ad acclamare la squadra di calcio, sono tornati ad agire perversamente, sono tornati al luogo di culto della chiesa cattolica ad assistere alle pompose funzioni religiose di questa pseudochiesa e tutto ciò a motivo di un matrimonio con una infedele, matrimonio che non avrebbero dovuto contrarre per il loro bene.
Se un prete è disposto a sposare una sua parrocchiana con un credente lavato con il sangue dell’Agnello, un pastore (colui che può, ai sensi della legge italiana, essendo la sua nomina di ministro di culto approvata dal Governo, celebrare matrimonio con effetti civili) non deve per nessuna ragione accettare di sposare una pecora del Signore affidata alla sua sorveglianza con una cattolica romana perché in questo caso acconsentirebbe a un matrimonio ingiusto che avrà nefaste conseguenze sulla vita del caparbio credente. In questa circostanza il pastore deve ubbidire al comando che Paolo diede a Timoteo: “Non partecipare ai peccati altrui; conservati puro” (1 Tim. 5:22) e perciò deve rifiutarsi di sposarli. Ma vogliamo anche dire che un pastore, che è tale veramente, deve dissuadere con parole persuasive i credenti celibi dallo sposarsi delle infedeli e questo per evitare che essi si mettano sotto un giogo che non é per loro. Il matrimonio non é qualcosa da prendere alla leggera come fanno molti, perché per mezzo di esso ci si unisce ad una donna carnalmente e si diventa una sola carne con lei; e poi perché esso si dissolve solo con la morte di uno dei due coniugi e in nessun’altra maniera. Il che equivale a dire che un credente che si sposa non può mettersi a pensare: ‘Ma tanto, anche se mi va male c’é il divorzio e mi posso risposare’, perché divorziare dalla propria moglie e sposarsi un’altra donna significa commettere adulterio.
Fratelli che siete preposti a pascere il gregge del Signore, suonate la tromba in seno alla Chiesa di Dio affinché i giovani credenti non rimangano ingannati dalle parole dolci e lusinghiere di quelle infedeli che Satana manda in mezzo al popolo di Dio per sedurre i figliuoli di Dio e farli allontanare dal Signore. E voi, fratelli celibi e sorelle nubili, abbiate piena fiducia nel Signore e domandate a lui il vostro coniuge; Egli é fedele e vi concederà pure il coniuge credente che fa giusto per voi. Ma vi scongiuro nel nome del Signore: ‘Non vi mettete con gli infedeli per il bene dell’anima vostra!’. (Tratto da: www.lanuovavia.org)

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