Sudafrica: Un’attesa lunga 30 anni prima di tornare a casa

Dopo aver aspettato per oltre 30 anni, 4000 vecchi abitanti del villaggio di Wallmannsthal in Sudafrica, potranno rimettere piede sulla terra dove erano nati e dalla quale erano stati allontanati negli anni dell’apartheid. “Questo passo – ha detto il ministro dell’Agricoltura Lulama Xingwana nel corso di una cerimonia di fronte a 500 dei beneficiari – segna non soltanto la restituzione fisica della terra, ma anche la restaurazione dell’identità e dell’eredità della comunità di Wallmannsthal”. A causa della legge “Native Land Act” del 1914, la maggioranza dei sudafricani fu privata del diritto di possedere terra. A Wallmannsthal la terra andò alla Berlin Mission Society e tra gli anni ’60 e ’70 la comunità locale fu costretta a spostarsi altrove. “Da quando ci costrinsero nel 1971 a lasciare le nostre case – ha ricordato Jake Matlala, oggi 59enne – la speranza di poter ritornare nei luoghi del nostro passato non è mai morta. Adesso sono molto felice di poter riavere indietro quanto mi apparteneva e probabilmente mi stabilirò qui con la mia famiglia”. Jake Matlala è uno dei 4.270 beneficiari che dovranno dividersi 4.186 ettari di terra, ma che hanno già deciso di costituirsi in associazione per fare della terra riconquistata un centro dove poter vivere e lavorare. Tra i loro piani, a parte la coltivazione di cerali e l’allevamento, anche lo sviluppo di un centro residenziale e la promozione di un tour dedicato a turisti in cerca di avventura. [GB]

Fonte: Misna – 18/9/2007 0.39

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