PERÙ: Preghiera per le vittime del terremoto

Durante il più grave terremoto mai accaduto in Perù da 40 anni, più di 510 persone hanno trovato la morte il 15 agosto secondo le ultime stime.

L’epicentro del terremoto di 7,9 gradi su scala Richter si trovava a circa 41 chilometri di profondità nell’Oceano Pacifico, a circa 145 chilometri a sud di Lima, la capitale peruviana.

La peruviana Alicia Paredes che è la coordinatrice del programma famiglie del CIEMAL, il consiglio latino-americano delle chiese metodiste, scrive (N.d.T. lettera del 23 agosto) in una lettera indirizzata ai vescovi dell’America Latina e dei Carabi:

“Chiedo a tutte le chiese di pregare per i bambini ed i giovani del mio paese. Imploro la grazia di Dio. Qui in Perù stiamo per vivere dei tempi difficili a motivo del terremoto accaduto nel sud-ovest del paese. La situazione è molto difficile, ma noi crediamo nel Signore della vita la cui compassione spinge le persone all’azione. Molte persone manifestano la loro solidarietà, e ciò accade così da quando ci sono dei cristiani.

Migliaia di abitazioni insalubri nelle quali vivevano famiglie poverissime sono crollate ed hanno provocato morte, ferite e paura. Dalla catastrofe, la maggior parte delle famiglie vivono per strada. […]
Noi preghiamo affinché l’aiuto raggiunga quelli che ne hanno più bisogno. Preghiamo Dio che le persone incaricate della distribuzione dell’aiuto nazionale ed internazionale effettuino distribuzioni eque, e che l’ingiustizia provocata dalla corruzione non impedisca la ricostruzione delle case e delle comunità.

Le sorelle ed i fratelli della Chiesa Metodista di Ica e delle loro stazioni missionarie hanno bisogno delle vostre preghiere. I muri degli edifici sono danneggiati. Le persone vivono in spaventose circostanze. L’85% di loro ha perso quasi tutti i suoi beni. Vivono nelle strade e cercano di proteggere dai predatori il poco che sono riusciti a recuperare fra le rovine. La Chiesa Metodista di Chincha è anche molto colpita dal sisma. Le persone soffrono in permanenza. Anche qui, hanno perso tutto, e dormono nelle strade e nei parchi.
[…]”

Da: EEMNI – 05.09.2007

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