PAKISTAN: Cristiani minacciati di morte, oltre 3 mesi nell’indifferenza generale

Il Minorities Concern of Pakistan, gruppo attento alla situazione dei diritti umani e religiosi nel Paese, denuncia le minacce sempre più pesanti e l’indifferenza di governo e polizia. Minoranze vivono nella paura.

Islamabad – Dura ormai da oltre tre mesi la campagna di minacce contro le comunità religiose del Pakistan, che i fondamentalisti islamici minacciano di morte “se non si convertiranno al più presto all’islam”. Lo denuncia il Minorities Concern of Pakistan, gruppo che vigila sulla situazione dei diritti umani e religiosi nel Paese.

Secondo un analitico comunicato dell’associazione, infatti, le minacce ai danni delle minoranze (soprattutto delle province del Punjab e della Frontiera nord-occidentale) “sono iniziate nel maggio scorso, ma l’episodio più recente è del 25 agosto: una lettera indirizzata ai cristiani di Shantinagr, che invita alla conversione e minaccia in caso contrario la morte”.

La lettera dice: “Vi abbiamo già inviato un messaggio del genere, ma non lo avete considerato. Sappiamo che ora butterete via o brucerete anche questo, ma in questo modo commettete blasfemia e siete dunque passibili di morte. Avete poco tempo per accogliere le nostre richieste: in caso contrario, morirete”.

Saleem Dutt, abitante del luogo, dice: “La gente ha paura, non sa cosa fare. La polizia e le autorità locali non prendono sul serio queste minacce, ed ora i cristiani vivono nella paura”. Lettere del genere, e telefonate minatorie, sono state consegnate anche a indù e sikh, che non vengono aiutati da nessuno.

Un parlamentare cristiano ha portato il caso davanti all’Assemblea nazionale, chiedendo al governo di prendere atto di tali minacce ed agire per proteggere le minoranze. Il presidente dell’aula ha ignorato la richiesta, ed ha invitato il parlamentare a rivolgerla di nuovo “qualora fosse presente il ministro dell’Interno”.

Cristiani, indù e sikh formano una minuscola minoranza nella provincia della Frontiera nrd-occidentale, e vivono sotto costanti pressioni che derivano da pregiudizi sociali ed intolleranza. Molte leggi locali stabiliscono il loro status di cittadini “inferiori”, come la legge sulla blasfemia, che viene usata per dirimere questioni personali.

Fonte: AsiaNews – riprodotto con autorizzazione

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