Gli ultimi ebrei di Baghdad minacciati

Fonte: Jerusalem Post édition française – riprodotto con autorizzazione

Non sono più di otto e sono gli ultimi rappresentanti della comunità ebraica di Baghdad. Secondo il reverendo Andrew White, che si esprimeva martedì 21 agosto da Londra, la loro sicurezza è seriamente minacciata: essi devono fuggire dal paese al più presto per salvare le loro vite.

Secondo Andrew White, che è lui stesso fuggito da Baghdad in seguito a delle minacce terroriste, la situazione è peggiorata per la più antica comunità ebraica del mondo vecchia di 2.600 anni, e che 100 anni fa rappresentava ancora un terzo della popolazione di Baghdad.

White è il vicario della Chiesa anglicana St George dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad, dove è stato nominato nel 1998, data in cui aveva ricevuto il permesso da Saddam Hussein di occuparsi della Chiesa. Egli ha testimoniato di “incidenti violenti” recensiti contro gli otto ebrei di Baghdad, ed ha aggiunto che erano costantemente minacciati da violenze sempre più pericolose dal momento che essi abitano al di là della superprotetta zona verde.

“Il tempo è venuto per loro di fuggire”, ha dichiarato il reverendo White. Quando gli si chiede se la minaccia provenga da gruppi sciiti o sunniti, risponde che “chiunque” è deciso a prenderli.

In questi ultimi 60 anni, gli ebrei di Baghdad sono partiti verso l’America del Nord, l’Europa e Israele. Dopo l’indipendenza di Israele nel 1948, 100.000 ebrei iracheni avevano raggiunto il nuovo Stato ebraico. La comunità ebraica è stata presente in Iraq dalla presa di Gerusalemme da parte dei Babilonesi nel 586 prima di Cristo, in seguito alla distruzione del Tempio.

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