Canada: I mennoniti minacciano di lasciare il Quebec se costretti a studiare Darwin

”Tutti i genitori hanno deciso che lasceranno il Quebec per evitare le ripercussioni della decisione del ministro”, ha dichiarato oggi Patrick Andries, portavoce della comunità mennonita (protestanti anabattisti che rifiutano il progresso) del Quebec, in Canada. Pomo della discordia, che spingerebbe i mennoniti ad abbandonare la provincia francofona canadese, è la teoria evoluzionista di Darwin. Il ministro provinciale per l’Istruzione non ha infatti riconosciuto l’idoneità della scuola fondata dai mennoniti, perché non rispetta i criteri ministeriali. Da parte loro i mennoniti, in blocco, escludono di poter adottare i programmi delle altre scuole della Provincia. In Quebec diverse scuole religiose applicano il programma del ministero, aggiungendovi corsi di educazione religiosa e di lingua. Ma per la comunità mennonita non basta: il programma standard prevede lo studio di ”storie e personaggi che incarnano ruoli e sono testimoni di modelli di vita giudicati negativi dai mennoniti”, dice ancora Andries portando l’esempio del tabù dell’omosessualità e della teoria darwiniana che è, dice, ”totalmente contraria alla visione del mondo dei mennoniti”.

Fonte: PeaceReporter – riprodotto con autorizzazione

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I mennoniti fanno fagotto (La Voix de l’Est)

Poiché gli si rifiuta il diritto di insegnare ai loro figli, i mennoniti di Roxton Falls, una comunità rigorista imparentata con gli Amish, vedranno presto la maggior parte di loro fare fagotto entro un mese.

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Nietzsche aveva ragione: “Lo Stato è un mostro freddo” (Per una scuola libera in Québec)

Dei mennoniti conservatori, questi pacifisti di origine tedesca arrivati in Canada diversi secoli fa, si sono installati ai confini dell’Estrie. Oh! non li si nota molto. Hanno imparato il francese (certo lo parlano ancora con un accento), hanno le automobili, l’elettricità come tutti. Lavorano. I loro numerosi figli sono disciplinati e sconosciuti ai servizi di polizia. Preciso che non si tratta di una “setta” moderna: nessun guru, nessuna manifestazione esuberante presso questi quietisti. No, si distinguono appena per una barba negli uomini, dei vestiti a fiori ed una sobria cuffia nelle donne.

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Lettera al giornale Le Devoir (Le Devoir)

Lei titola nell’edizione di lunedì “I mennoniti lascerebbero il Québec per proteggere i loro figli… da Darwin”. Essendo stato interrogato dall’AFP a questo proposito e le mie parole appaiono nel suo articolo, penso che sia importante rettificare quello che io considero come un titolo selettivo che deforma i fatti e sembra voler ridicolizzare mediante la loro selettività le mie parole e quindi i mennoniti.

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Una scuola illegale deve chiudere (Radio Canada)

La scuola mennonita di Roxton Falls deve chiudere le sue porte. Il ministero dell’Educazione ritiene che la scuola sia illegale perché offre insegnamenti religiosi tratti dalla Bibbia e che rigettano la teoria dell’evoluzione di Darwin. L’istituto non detiene alcun permesso dal ministero, proprio come i professori che danno le lezioni agli 11 bambini di età compresa tra 6 a 13 anni.

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Il governo del Québec forza delle scuole private evangeliche ad insegnare l’educazione sessuale e il Darwinismo (Life Site)

Una scuola privata cristiana della provincia del Quebéc ha ricevuto dal Ministero dell’Educazione l’ordine di insegnare l’educazione sessuale e la teoria dell’evoluzione pena la chiusura.

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Gli abitanti tristi della partenza dei Mennoniti (The Gazette)

La chiusura della scuola forza a partire dei “buoni vicini”. Erano ben integrati nella società Quebechese, avevano trovato lavoro nelle aziende locali, si erano fatti degli amici e avevano imparato il francese…

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1 commento su “Canada: I mennoniti minacciano di lasciare il Quebec se costretti a studiare Darwin”

  1. Vedo in
    http://www.peacereporter.net/default_news.php?idn=41235 e qui, che scrivete che “Patrick Andries, [è] portavoce della comunità mennonita”

    Questo non è esatto, non sono neppure mennonite, ma ne prendo la difesa.

    Infine, i mennoniti non rifiutano il progresso (hanno automobili, calcolatori “computers”, telefoni) almeno quelli di cui è questione qui, ma rifiutano il progressismo.

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