Reperto archeologico: la Bibbia aveva ragione

In una tavoletta d’argilla risalente al 595 a.C. e conservata presso il British Museum, è menzionato, in un testo inciso a caratteri cuneiformi, il nome di un funzionario al servizio del re babilonese Nabucodonosor citato anche dall’Antico Testamento, nel libro del profeta Geremia. La scoperta è stata fatta a Londra dal professor Michael Jursa dell’Università di Vienna, giunto nella capitale britannica per un viaggio di ricerca. “È stato molto eccitante e sorprendente”, ha affermato lo studioso, “trovare una tavoletta di questo genere, in cui compare una persona presente anche nella Bibbia”. La tavoletta, di proprietà del British Museum dal 1920, venne trovata a fine Ottocento nei pressi dell’antica città di Sippar, a circa due chilometri dall’attuale capitale irachena Baghdad.
Le poche righe contenute nel frammento largo 5,5 cm raccontano del “capo degli eunuchi Nebo-Sarsekim” e di un suo generoso dono al tempio babilonese di Esangila: una quantità di oro pari a 0,75 kg. Lo stesso personaggio compare anche nel libro di Geremia. Secondo il profeta, il “capo dei funzionari” era presente nel 587 a.C. quando il re Nabucodonosor “marciò contro Gerusalemme con tutto il suo esercito e mise sotto assedio la città” (cfr. http://en.wikipedia.org/wiki/Nebo-Sarsekim_Tablet ).

Nella foto: la tavoletta del British Museum

Fonte: VoceEvangelica/ats

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