Afghanistan: Ostaggio ucciso voleva servire gli afgani

L’ostaggio coreano ucciso lunedì 30 luglio dai talebani in Afghanistan ha sacrificato il suo tempo, il suo lavoro e persino la sua vita per aiutare i bisognosi di questo paese. Shim Sung Min, 29 anni, era andato in Afghanistan con un gruppo di 23 membri della sua congregazione in Corea del Sud. Avevano tutti un profondo desiderio di dimostrare la loro fede.

Spinto dai bisogni dei poveri contadini coreani, Shim decise di lasciare il suo lavoro e conseguire un dottorato in agronomia. Un membro della chiesa presbiteriana Sammul ha dichiarato all’agenzia Compass che lui cercava sempre di aiutare tutti e ha deciso di andare in Afghanistan proprio per aiutare la gente. Il portavoce dei talebani ieri ha minacciato di uccidere altri ostaggi se il governo continua ad opporsi al rilascio dei talebani prigionieri, ma i leader talebani più tardi hanno confermato che nessuno degli ostaggi è stato ferito. In risposta alle numerose critiche, purtroppo espresse verso i collaboratori della missione coreana, un afgano convertito al cristianesimo ha espresso la sua gratitudine per il loro servizio e ha dichiarato all’agenzia Compass: “Grazie per averlo reso noto, non dimenticate l’Afghanistan!”

Fonte: Porte Aperte Italia

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