Malaysia: Frustate, carcere e multe a chi cerca di convertire musulmani

Lo Stato di Kelantan, l’unico in Malaysia retto da un partito di matrice islamica, aumenta le pene per chi fa proselitismo tra musulmani. La nuova legge è la più severa in tutta la Federazione. Dopo Lina Joy gli ambienti radicali temono “conversioni in massa”.

Kuala Lumpur – Nuove e più severe pene per chi “cerca di convertire musulmani ad altre fedi” sono state introdotte nel Kelantan, Malaysia del nord. Questo è l’unico Stato della Federazione guidato dal Pan-Malaysia Islamic Party (PAS), partito politico di matrice estremista islamica, all’opposizione a livello nazionale. La nuova legge, la più dura in tutto il Paese, prevede una pena massima di 6 colpi con una canna, 5 anni di prigione e una multa di quasi 3mila dollari. In precedenza erano previsti 2 anni di detenzione e una multa apri a 1.400 dollari.

Hassan Mohamood, capo del Comitato per gli Affari islamici del Kelantan, ha spiegato che “la revisione della legge servirà da deterrente” per chi tenta di convertire dall’islam. La legge federale in Malaysia vieta il proselitismo; negli ambienti più radicali il caso di Lina Joy – la donna malay a cui le autorità non hanno riconosciuto la conversione al cristianesimo – ha sollevato timori di conversioni in massa.

L’amministrazione del Kelantan non è nuova a provvedimenti di tipo estremista. L’anno scorso il PAS ha stabilito una ricompensa di circa 2.700 dollari in contanti, un sussidio di altri 270 dollari al mese, abitazione e auto gratuite a musulmani che sposano e convertono all’islam gli indigeni del posto, di tradizione animista.

Fonte: AsiaNews/Agenzie – riprodotto con autorizzazione

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