Uzbekistan, Una chiesa pentecostale chiude: “Troppo pericoloso incontrarsi per pregare”

Continue minacce, la polizia che controlla chi va in chiesa o dal pastore, multe ai fedeli se si incontrano. Il pastore della Chiesa racconta la sofferta decisione.

Tashkent – Contro la Chiesa Resurrection Full Gospel Pentecostal di Andijan per anni ci sono stati continui controlli di polizia, minacce, divieti di riunirsi, perquisizioni e multe. Ora i suoi leader “hanno deciso di chiuderla, perché è troppo pericoloso continuare a incontrarsi” per pregare.

Il pastore Bakhtier Tuichiev racconta all’agenzia Forum 18 che hanno ricevuto continui insulti e minacce “dai leader dei mahalla (distretti urbani), dalla polizia e dai pubblici ministeri, aumentati nel 2007”. Un’auto della polizia è sempre davanti alla chiesa e la polizia controlla pure la sua abitazione, per vedere chi la frequenta. Gli è stato proibito di lasciare il Paese. I fedeli sono stati colpiti con pesanti multe e lui stesso è stato multato nel dicembre 2006 per avere guidato incontri “illegali” di preghiera.

Dal 2002 questa Chiesa ha chiesto il riconoscimento, necessario in Uzbekistan, ma non le è stato dato per cui qualsiasi sua attività è illegale, anche riunirsi per pregare.

Da tempo i cristiani protestanti e le altre minoranze religiose subiscono minacce, seguite da arresti, frequenti perquisizioni, divieto di lasciare lo Stato. I responsabili dei mahalla locali spesso incitano la maggioranza islamica a controllare i fedeli di altre religioni e impedire loro di praticare la loro fede.

Fonte: AsiaNews/F18 – riprodotto con autorizzazione

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