INDIA: Pastore aggredito e umiliato da estremisti indù

Una folla di estremisti indù, appartenenti al movimento giovanile del VHP (Vishwa Hindu Parishad), ha aggredito il pastore Laxmi Narayana Gowda a Bangalore, la capitale dello stato di Karnataka. L’8 giugno circa 150 persone lo hanno minacciato, poi aggredito e legato in casa sua, davanti gli occhi della moglie e dei due figli piccoli. Uno degli aggressori gli ha gettato addosso Kerosene e poi una bibbia in fiamme. Miracolosamente però il fuoco non si è propagato al corpo del pastore.

A questo punto il pastore è stato spogliato e trascinato per le strade della città per circa un’ora. Gli hanno legato al collo un cartello con la scritta: “Io sono quello che stava convertendo le persone”. A questo punto la folla si è ingrossata fino a un migliaio di persone, molte di queste si avvicinavano al pastore per ingiuriarlo e torturarlo.

Dopo un’ora è arrivata la polizia, chiamata da uno dei familiari, ed ha posto fine alla tortura.

Gli aggressori hanno incendiato oltre 250 Bibbie e danneggiato gravemente la casa del pastore.

La Polizia non ha registrato alcuna denuncia perche “il pastore non ha voluto denunciare nessuno”, così ha riferito all’agenzia Compass Direct l’ispettore della polizia.

Secondo alcuni cristiani locali, la ragione dell’aggressione è chiara; non vogliono riunione cristiane nelle case.

Il pastore Laxmi Narayana, 35 anni, era un estremista indù e faceva parte del movimento nazionalista RSS. Convertito alla fede cristiana da 15 anni, ha fondato diverse chiese. Nonostante il grave incidente, in ospedale Narayana ha dichiarato: “Andrò avanti, c’è ancora molto lavoro da fare e continuerò a svolgere il mio ministero pastorale”.

Fonte: Porte Aperte

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