Italia: Vivevo nei vizi e non trovavo pace

Mi chiamo Gaetano, ho 32 anni e frequento la chiesa evangelica. All’età di otto anni una tragedia ha profondamente segnato la mia vita, perché ho perduto l’affetto di mia madre a seguito di una grave malattia.

Nonostante l’impegno di mio padre, che si è preso cura di me e di mio fratello maggiore, ci è mancata tanto la figura materna e la guida che papà, lavorando, non poteva darci. Avevo molta libertà di uscire e frequentare le compagnie del vicinato e queste, purtroppo, mi hanno condotto nel giro della droga. Ero soltanto un adolescente, ma mi accorgevo della mia debolezza rispetto ai miei coetanei e, per tenere il loro passo, sono caduto sempre più nel vizio.

All’età di 19 anni ho lasciato la mia città e sono andato all’estero, a Londra, dove ho vissuto con alcuni italiani. Un giorno uno di loro è tornato a casa colmo di gioia, dicendo di aver conosciuto il Signore e invitando tutti ad andare in chiesa con lui. L’ho considerato pazzo, così come hanno fatto gli altri coinquilini, e ho continuato per la mia strada.

Dopo qualche anno, ho avuto il mio primo problema di salute: il mio sistema nervoso non poteva più sostenere quella vita sfrenata e l’uso di stupefacenti. Ho preso allora la decisione di tornare nella mia città, per un periodo di convalescenza. I medici mi hanno ordinato di abbandonare l’alcol e le droghe, mi hanno intimato di andare a letto presto la sera e di fare un po’ di sport.

Dopo qualche mese, riacquistata un po’ di salute e messi da parte dei soldi, sono partito nuovamente, questa volta per l’Australia, ma sono stato costretto a ritornare per via dei miei problemi fisici.

Ho iniziato a non avere più voglia di vivere, oziavo tutto il giorno. Mio padre, preoccupato, pur di vedermi fare qualcosa, mi ha invogliato a riprendere gli studi. Frequentavo un corso serale, ma dormivo tutto il giorno e la sera tardi incontravo sempre le mie vecchie compagnie. Come se non bastasse, ho iniziato anche a giocare ai video poker.

Subito dopo aver conseguito il diploma, sono partito per una città del nord Italia, dove ho trovato lavoro come operaio, ma ho anche conosciuto delle persone che mi hanno riportato nel solito giro. Vivevo di nuovo nei vizi e non trovavo pace, finché un giorno nel bagno di casa, piangendo, solo, ho alzato gli occhi al cielo, ho aperto il cuore, ho chiesto aiuto a Dio e per la prima volta ho gettato il mio peso su Lui. Da quell’ammissione Gesù ha operato nel mio cuore e ho cominciato a provare un grande interesse per la Bibbia.

Qualche tempo dopo un parente, mentre gli parlavo dei miei problemi, mi ha chiesto: “Credi in Gesù?”. Ho risposto subito di sì, allora ha aggiunto: “Non appena ti capita di trovare una chiesa evangelica, entra”. L’occasione si è presentata un giorno, mentre facevo la spesa in un centro commerciale, attraverso alcune persone che distribuivano volantini. Mi sono avvicinato incuriosito, mi hanno parlato di Gesù, il Salvatore, e mi hanno dato un numero al quale telefonare, cosa che ho fatto subito.

Dei cari credenti hanno iniziato a seguirmi come un bambino appena nato, rispondendo con pazienza a tutte le mie domande e dicendomi che, per Dio, tutto era possibile. Quando, infine, ho deciso di ritornare per sempre nella mia città, mi hanno dato l’indirizzo della chiesa evangelica locale, quella che frequento oggi.

Da Dio ho ricevuto grandi cose: la salvezza, la completa liberazione dal mio stile di vita, un lavoro stabile, una moglie credente con la quale essere fedele a Lui e alla sua Parola. Oggi sono felice, appartengo alla famiglia di Dio e sebbene non ne sia degno, so che Cristo mi ha fatto grazia.

Gaetano Castro

Fonte: Cristiani Oggi, 1-15 maggio 2007, pag. 8

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