Dei protestanti tedeschi mandano in Israele ogni anno più di 180 giovani volontari

Gli Israeliani segneranno a partire da questa sera la giornata di commemorazione della Shoah, con in particolare una cerimonia ufficiale al memoriale di Yad Vashem, a Gerusalemme.

Libération e AFP: “A questa cerimonia parteciperà tra gli altri Felix Muller, 20, nato lunghi anni dopo l’Olocausto, tuttavia lungi dal sentirsi indifferente alla tragedia. “Come tedesco, ciò fa parte della mia storia che io lo voglia o no,” dichiara egli.

Felix Muller è arrivato in Israele l’estate scorsa in compagnia di una decina di compatrioti per fare un anno di volontariato in biblioteche, case di riposo e centri culturali.

Egli dichiara che questi mesi trascorsi in Israele gli hanno giovato fortissime esperienze. Nella casa di riposo dove si è presentato volontario, una donna di 90 anni l’ha ignorato per diverse settimane, prima
di avviare con lui una conversazione improvvisa in tedesco.

“Ella ha detto che non aveva parlato tedesco a nessuno da 60 anni. Aveva semplicemente smesso di parlarlo dopo la Shoah”, ha spiegato Muller.

L’organizzazione responsabile di questo programma di volontariato, Ot Hakapara (“segno di espiazione” in ebraico), è stata creata nel 1958 da protestanti tedeschi che ritenevano che la loro comunità religiosa non avesse fatto abbastanza per evitare il massacro di sei milioni di ebrei durante la Seconda guerra mondiale, ha dichiarato la direttrice del gruppo, Katharina Vonmuster.

Ogni anno, circa 180 volontari si recano in Israele o in altri paesi colpiti dal conflitto del 1939-45 per aiutare i bisognosi”.

Fonte: Israel Valley – riprodotto con autorizzazione/Nouvelobs

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