Indonesia: Impegni concreti delle autorità locali e della popolazione contro i terroristi islamici

La Polizia di Sulawesi Centrale l’11 Gennaio scorso ha fatto irruzione nella casa di uno dei 29 terroristi islamici sospettati di aver eseguito attacchi violenti sui Cristiani. Nel raid è stato ucciso un insegnante islamico che non figurava tra i sospettati. Quattro sospettati sono stati arrestati e portati a Palu per interrogatori. Sono stati confiscati fucili, munizioni e bombe. Un poliziotto è stato ucciso dopo l’incursione, come conseguenza dell’uccisione dell’insegnante, ma la polizia non ha arrestato alcuno per non far degenerare la situazione.
“Ho sentito vari colpi di arma da fuoco verso le 5 del mattino,” ha detto il Pastore Hanny Ticoalu della locale “Chiesa Pentecostale InIndonesia” (GPdI). “L’incursione ha avuto luogo a soli due chilometri da casa mia. Ma non sono uscito ad investigare; questo genere di eventi ormai non ci sorprendono più”.
La polizia ha deciso di rendere la vita difficile hai terroristi islamici, da quando un pastore è stato ucciso nello scorso mese di Ottobre. Questo con il fine di rendere la provincia più tranquilla. L’azione è stata portata a termine grazie anche all’aiuto di molti islamici che hanno collaborato.
“Nel passato, ci sarebbe stata una sollevazione di massa”, ha spiegato ancora il pastore, “la gente avrebbe cercato vendetta. Ma ora lasciano che gli ufficiali della sicurezza portino avanti il loro lavoro. Questo è un buon segno”.

Fonte: Porte Aperte

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