Germania: Morto torna in vita!

Ecco la storia di Frank Breido, un tedesco di Osnabrück che è morto alcuni brevi istanti di leucemia nel 1992 e poco dopo è uscito completamente guarito dall’ospedale con stupore dei medici della clinica universitaria di Essen nella Ruhr.

Il caso è perfettamente documentato: unico commento di un professore di medicina miscredente: “si, è vero che essere circondato da pensieri positivi aiuta alla guarigione…”


Siccome mi chiedono sempre quello che faccio, perché viaggio tanto e perché se ne parla nei media, vorrei rievocare questa parte della mia storia medica. L’ho vissuta così e credo in un DIO vivente.

Certo, la storia della mia vita è eccitante quanto un titolo di film. Nondimeno ciò descrive difficilmente quello che ho veramente sperimentato. Trovereste voi le parole adeguate descrivendo la vostra morte, oppure ancora vivi, vedervi marcire per poi poter gettare uno sguardo nell’aldilà dopo aver lasciato il vostro corpo? Che cosa si può esprimere quando tante persone lottano per la vostra vita?

E c’è anche questa straordinaria donna… mia madre.

Mi sentivo male, come atterrato: tosse, raffreddore, dolori nella gamba destra. “Che brutto aspetto!” aveva esclamato la mia dottoressa spaventata. Fece un prelievo di sangue. Il 20 gennaio 1992, quando venni per i risultati, mi disse con uno sguardo di compassione: “Leucemia acuta, cancro del sangue. Lei ha una forma folgorante, che io sappia, le do al massimo tre settimane, è fatale”.

Telefonata a casa: “Mamma, è finita.” Non le dissi neanche: “Prega per me”. Per me la mia vita era finita. Ciò che il sangue non irriga muore, marcisce, ma in sofferenze indicibili. Questo cominciò con la gamba destra. La leucemia distrugge il midollo osseo. Niente midollo osseo, niente produzione sanguigna. Deliquescenza delle proteine. Crollo del sistema immunitario.

Bere qualcosa, leggere un giornale possono essere fonte di infezione con 20 malattie o più contemporaneamente, tutte potenzialmente mortali poiché il mio corpo non aveva più difesa.
Alla clinica universitaria di Essen (Ruhr), ogni giorno al mio capezzale, mia madre pregava e mi leggeva continuamente le promesse di Dio nella Bibbia : « Tu non morrai, ma proclamerai il mio Nome… Quel che chiederete nel mio Nome, lo farò; affinchè il Padre sia glorificato nel Figliuolo”. Una madre che si batteva per la vita di suo figlio. I medici, loro, dicevano: “Ciò non ha senso, crollerà”. Il giornale cristiano per la gioventù CHAMP fece pubblicare questo annuncio: “Importante!!! Vi invitiamo insistentemente a pregare tutti per il nostro Franky, il monitore Frank Breido. È ricoverato da lunedì a Essen, vittima di una leucemia!!! Contiamo sulle vostre preghiere. Firmato: I «Rangers» di Osnabrück”. La catena di preghiera così iniziata sostenne mia madre che ne aveva proprio bisogno: infatti, la mia attività polmonare era crollata. Fui inviato in rianimazione al servizio delle cure intensive dove tutta la violenza di quella subdola malattia si riversava su di me. Un rapporto medico completo sarebbe troppo lungo, perciò ecco giusto qualche punto di riferimento:

Non più respirazione autonoma. Solo vari apparecchi collegati al computer mi mantengono ancora in vita. Perfusioni e chemioterapie amministrate ad un ritmo sostenuto. Deliquescenza dei reni e di altri organi. Emorragia polmonare acuta. Micosi (champignon) nella trachea e nei polmoni. Herpes generalizzato. Le trasfusioni sanguigne vanno a finire nell’intestino da dove sono espulse. Il corpo gocciola perché le arterie non possono più trattenere il sangue che così risale sulla superficie della pelle. Delle vesciche nerastre scoppiano sul mio collo. Le 2 gambe inerti. Allergia medicamentosa. Alla fine mi lasciano macerare nel mio succo. Indescrivibile. I miei amici sono ancora oggi scioccati di ciò che hanno visto in quel tempo. E mia madre prega. Dieci ore, dodici ore al giorno, legge le promesse della Bibbia. Questo per 10, 14, 18 giorni. Niente miglioramento.

Il 12 febbraio 1992 ebbi delle emorragie fino negli occhi. Il sangue colava attraverso tutte le uscite del corpo. I medici non sapevano più che fare [lett. erano alla fine delle loro capacità N.d.T.]. Dei gruppi di preghiera si formavano spontaneamente. Mia madre notò che diventavo freddo.

Io… mi raddrizzai, mi sentivo bene. Niente dolore. Niente tubo nei polmoni. Mi sentivo libero e mi vedevo là disteso di sotto e mia madre che pregava. Passai attraverso il soffitto e notai che ero in tutt’altra dimensione. Ero morto. Mi diressi verso una montagna e vidi su una cima la città d’oro, com’è descritta nella Bibbia (capitolo 21 dell’Apocalisse). Ero entusiasmato. Oggi ancora, è come se potessi sentire il buon odore che emanava dal “mare di vetro”. Mi dissi: “Ci sono arrivato”. Se in quel momento avessi saputo che dovevo ripartire da lassù, avrei provato ad accedere alla città da dietro. Ma lì, mi diressi verso la porta simile ad un’enorme perla che si apriva in due e Gesù mi apparve. “Eccomi”, esclamai, ma Egli mi sorrise soltanto e disse: “Qualcuno non ti lascia partire, devi ritornare”. Mi girai meccanicamente. Non avrei voluto andarmene da lassù. Proprio in quel momento, fu di nuovo attraverso i miei occhi malati, pieni di sangue che vedevo di nuovo. Il mio corpo era tutto malato come prima. “Oh, perché?” Mia madre aveva pregato: “Nel Nome di Gesù ritorna, tu non morrai, ma proclamerai le opere del Signore” (Salmo 118:17). Dovetti quindi ritornare.

Più tardi, verso le tre e mezza di notte (13 febbraio 1992), l’infermiera di notte diede un’occhiata nella mia camera e non potè credere ai suoi occhi. Suonò l’allarme. “È morto?” “Vada a vedere!” disse al medico.

Ero lì nel mio letto, il corpo interamente ricoperto da una pelle nuova e rosea. Niente herpes, niente vesciche piene di sangue, niente infiammazioni nelle zone delle punture. Facendo una radiografia, constatarono: “produce urina”. “Eppure non ha più reni!” Erano lì e vedevano la guarigione e tuttavia, soltanto lo specialista dei reni, un Arabo, mormorò: “se c’è un Dio, Egli deve essere vivente”. Il giorno dopo (venerdì 14 febbraio 1992), le buone notizie di guarigione si accumularono: nello spazio di 36 ore il mio corpo aveva prodotto 5 litri di buon sangue, ciò senza l’aiuto del midollo osseo. Il sistema immunitario funzionava di nuovo, i reni si erano rigenerati. Niente emorragia polmonare, i polmoni funzionavano al 100 %. Scollegarono l’assistenza respiratoria, tolsero via i tubi. Si, ero completamente guarito…

Epilogo: Fu tuttavia solo all’inizio di maggio del 1992 che i medici consentirono a Frank Breido di lasciare l’ospedale.
Nel 1998, quest’ultimo diede la sua testimonianza in Francia, all’epoca di una grande riunione cristiana interdenominazionale a Parigi (Bercy). Questo è quello che continua a fare fino a oggi (fine 2005) in vari luoghi. Esperto in informatica, avverte, inoltre, i giovani delle nocività e dei pericoli di certi videogiochi.

Trasmesso da Régine Eckès

Fonte: Levangelisation.com/TopInfo

AGGIORNAMENTO – 09.06.2007 – Frank Breido racconta la sua testimonianza, guarda il video su questo sito – fai clic su visualiser – (parla in tedesco e viene tradotto in francese) oppure guarda quest’altro video sempre tradotto in francese:

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6 commenti su “Germania: Morto torna in vita!”

  1. Gloria a Dio per la guarigione di Frank! Grazie Gesù, usati del tuo servo per proclamare la Tua gloria e grandezza.
    Caro fratello Frank, bentornato…. ma immagino solo lontanamente quanto potesse essere meraviglioso finalmente abbracciare Colui che ci ha salvati!
    Pace

  2. pace a tutti.Gesù è grande,+ di quanto pensiamo,ancora di + di quello che stiamo pensando adesso,ancora di + e via ancora.non ci sono limiti,ha una potenza incredibile,libera l’anima cattiva,libera le persone infame dal peccato,l’unico Salvatore.Pace,sono italiano e il mio Pastore é Nello Cucco.maRingrazio DIO che mi ha dato l’opportunità di conoscerlo fidanzandomi con la mia ragazza sempre sognata.lei mi ha fatto conoscere gesù Cristo,l’ETERNO….Gesù è il Signore.PACE

  3. Testimonianza meravigliosa e non ho dubbi che Dio possa fare cose di questo genere.
    Osservo anche che il sito a cui si fa riferimento contiene la video testimonianza di Frank Breido e, più in basso, una gran pubblicità alla crociata del 2007 di Benny Hinn… e qualche domanda me la pongo.

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