Vietnam: La Sua mano che guarisce

Nel 1986, ebbi una gravissima infezione al viso. Nel suo amore, Dio mi ha protetta e mi ha conservato la vita. Feci l’esperienza del Salmo 118:18 : “L’Eterno mi ha castigato, ma non mi ha dato in balìa della morte”. Fui malata per sei mesi. I primi tre mesi potei continuare a lavorare nei campi ma soffrivo di mal di testa e il naso colava.


Il quarto mese, il medico mi prescrisse un farmaco che dovevo bere, un’operazione si dimostrò necessaria. Dal quinto mese fui incapace di lavorare. Sul mio viso apparve un’eruzione di bottoni, fui colpita agli occhi e alle orecchie. Le sofferenze erano scomparse ma tutta la mia faccia era come anestetizzata. Potevo bere solo succo d’uva e succo d’arancia. Dovetti farmi strappare i denti gli uni dopo gli altri, erano tutti malati. Dovevo costantemente scacciare le mosche che volavano intorno alla testa. L’infezione si estese e il medico pensava che stesse per ledere tutte le ossa. Decise di mandarmi all’Ospedale di Saigon per farmi togliere un occhio. Il chirurgo non si volle arrischiare, cercò di salvarlo. A Phan Rang ci sono tre pastori. Uno di loro era pronto a portarmi a Saigon, gli altri due pensavano che non fosse necessario. Secondo i medici, il 90 % dei casi simili sono senza speranza. Finalmente, tutti decisero di lasciarmi morire a casa! Uno dei medici sosteneva che prima di fine marzo avrei perso la testa e sarei morta rapidamente. Ora, lodo il Signore di non aver avuto il denaro necessario per andare a Saigon (mi avrebbero automaticamente tolto un occhio!). Il Signore si è servito di una cristiana di Saigon che era stata guarita da una grave infezione. Fu invitata alla chiesa domestica di Phan Rang per darvi la sua testimonianza. Mi portarono all’incontro su una sedia. Il mio corpo era come in decomposizione e tutti (a parte la moglie del pastore e la nostra ospite che erano accanto a me) mi evitavano a causa degli odori nauseabondi che emanavo. Il Signore usò le parole d’Isaia 53 e del Salmo 103. La mia famiglia s’impossessò delle promesse del Signore ed ebbe la convinzione che sarei guarita. Quando l’oratrice pronunciò le parole d’Isaia: “Per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione…”, una forza straordinaria mi fece alzare la testa ed un raggio di luce scese su di me. Mi misi in piedi. Poi, sprofondai nell’incoscienza e mi portarono a casa. I partecipanti all’incontro pensavano che avessi perso la testa. I giorni che seguirono rimasi coricata; non potevo neanche più bere. Tuttavia, l’infezione si riassorbì, ripresi coscienza. Confessai i miei peccati a Dio. Realizzai ch’egli perdonava tutte le mie turpitudini; cominciò un processo di guarigione.

Un giorno, i membri della mia famiglia e degli amici cristiani di Phan Rang digiunarono e pregarono per me dalle 6 del mattino fino alle 5 del pomeriggio. Poi, mi portarono alla chiesa ufficiale di Tin Lanh. Quantunque il Signore avesse cominciato a guarirmi, avevo l’impressione di vivere il mio ultimo giorno. Ogni volta che cadevo, degli amici mi rialzavano; cinque volte in un solo pomeriggio. Semicosciente, vidi una croce ed una luce che si dirigeva direttamente su di me. Un gran calore sprigionò dai miei piedi. Quel calore si diffuse in tutto il corpo; più saliva e meglio mi potevo inginocchiare la schiena ben dritta. All’improvviso il raggio di luce inondò il mio volto che si mise a ribollire. Ebbi il singhiozzo e gridai “Alleluia!” Secondo il Salmo 103:1-4 Dio mi liberò e mi guarì:

“Benedici, anima mia, l’Eterno; e tutto quello ch’è in me, benedica il nome suo santo. Benedici, anima mia, l’Eterno, e non dimenticare alcuno de’ suoi beneficî. Egli è quel che ti perdona tutte le tue iniquità, che sana tutte le tue infermità, che redime la tua vita dalla fossa, che ti corona di benignità e di compassioni” .

Ogni traccia d’infezione era scomparsa dal mio viso, era raggiante. Potevo respirare col naso, inginocchiarmi avendo la schiena dritta, non avevo più bisogno che mi si tenesse. Mi misi a correre e a saltare tutt’intorno alla chiesa.

Il responsabile di questa, il pastore Tam, predicava volentieri sulla potenza di Dio, ma in realtà non l’aveva mai vista esercitarsi. Un giorno mi disse:

– Signora Truong, lei non si è ancora lavata la faccia!

Quando vide la guarigione di cui ero stata oggetto, pregò e fu guarito dal mal di testa che lo attanagliava. Cominciò a pregare per molte persone e parecchie furono guarite.

In questa grande città si contano solo tre chiese, di cui due sono state chiuse su ordine del governo. Duecentomila persone abitano qui, e c’è soltanto una chiesa protestante ancora aperta. Quella del pastore Tam è piccola. Tuttavia, a Natale, non sono meno di 1.000 persone che vi si riuniscono. A Phan Rang, c’erano ugualmente tre chiese, di cui due erano state chiuse. Quella che rimane aperta ha alla sua testa il pastore Hieu. Ebbi l’opportunità di portarvi una testimonianza. Numerose persone assistettero all’incontro, molte furono guarite, altre accettarono Cristo nella loro vita.

Chung Truong

Tratto da: Tom White, Les fauves ne dorment jamais, Editions Sénevé, 1997, pag. 128-130

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