India: Violentata perché suo marito è pastore

Neelam Paswan, una giovane di 28 anni abita in una casetta povera del villaggio di Elha nel nord-est dell’India. Quella sera, mentre si trovava da sola in un campo, Neelam Paswan è stata violentata. Era il 29 novembre scorso. Acciuffato da degli abitanti di un villaggio, l’aggressore è riuscito lo stesso a scappare. A Elha*, non c’è dubbio che Neelam è stata violentata perché suo marito è pastore.


La coppia lavora per Fede e Amicizia (Faith Fellowship), una associazione cristiana locale riconosciuta legalmente e fondata dal pastore Radhey Shyam Philip. Secondo lui, si tratta di uno stratagemma usato dagli estremisti nazionalisti indù per sabotare il lavoro dell’associazione. Fede e Amicizia ha fondato una scuola nel villaggio nel 1996. La missione vi propone anche dei corsi di alfabetizzazione per gli adulti ed i locali della scuola servono anche da chiesa per i cristiani del villaggio. “Quando abbiamo cominciato la scuola, degli estremisti ci hanno accusato di convertire i bambini per forza” ricorda il pastore Philip.

In India, si osserva dal 1997 un aumento delle violenze subite dai cristiani. Quest’ultimi denunciano dei gruppi ultranazionalisti indù associati al Rashtriya Swayamsevak Sangh*. Semplicemente perché sono cristiane, sempre più donne vengono molestate, rasate (il che è considerato come estremamente disonorevole in India) o violentate. Le denunce che provengono dalle comunità cristiane sono solo raramente considerate dai governi federali ed è ancora più difficile per le donne cristiane vittime di violenza carnale farsi sentire.

* Il villaggio è situato nel distretto di Rohtas, Stato di Bihar (l’India è uno stato federale)
* Organizzazione estremista indù

Fonte: www.portesouvertes.fr/TopInfo

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