Algeria: Malik, Gesù è venuto

Un giorno, ci ha detto Malik, mentre mi trovavo in Europa nel 1983, fui molto attratto dalla musica di un gruppo di giovani che testimoniavano della loro fede per strada. Una giovane del gruppo mi parlò di Gesù che lei chiamava il suo Signore. Mi disse che avrebbe potuto essere anche il mio, che era morto per me e che era il Figlio di Dio.


A questo punto, presentai la mia opposizione; sapevo che Gesù era semplicemente un profeta e nessuno poteva convincermi che Dio aveva un figlio, né che quest’ultimo era morto per me. La giovane mi invitò in chiesa e, nonostante la mia determinazione iniziale di non andarci, assistetti al servizio religioso. Quello che mi piacque fu la lode e l’evidente realtà della fede della gente presente. Non ci ritornai mai. Quando tornai in Algeria, mi dissi che sarebbe stata una follia essere cristiano nel mio paese.

Gli anni che seguirono furono i più difficili della mia vita. Non ero più convinto che l’islam fosse la verità, e il Corano non rispondeva alle mie domande. Le mie lotte interiori mi portarono ad essere ateo. Ma ogni volta che affermavo che Dio non esisteva, qualcosa in me diceva: Perché dici questo? Nel mio intimo sapevo che doveva esistere un Dio.

Nel gennaio del 1989, mentre ero sdraiato sul mio letto, ebbi una visione di Gesù Cristo. Mi apparve da giudice. Disse che sarei morto perché ero un colpevole ed un uomo malvagio. Provai a difendermi dicendo che non lo ero, ma ciò non cambiò niente al giudizio pronunciato. Cominciando ad interrogarmi sul mio passato, Gesù citava dei fatti della mia vita aventi delle azioni imperfette. Contestai queste cose per togliermi il senso di colpa. A un tratto, vidi un grande cuore pieno di bugie che tutti potevano vedere; era il mio cuore! Non potevo fare altra cosa che riconoscere la mia colpevolezza. Cominciai a singhiozzare. Chiesi perdono e dissi a Gesù che, se mi lasciava vivere, sarei vissuto per lui. Dopo mi addormentai.

Risvegliandomi il giorno dopo, sentii una voce che mi diceva: ‘Oggi, tu vivi per me’. Ero in vita e Malik era nato di nuovo in Gesù.

Testimonianza tratta da: Jean L. Blanc, ALGERIE, tu es à moi, signé Dieu, Editions Sénevé, 2006.

Tratto da : www.temoignages.ch

Condividi