Eritrea: Più di 1800 cristiani in carcere

Si stima a 163 il numero di cristiani arrestati per la loro fede dall’inizio dell’anno in Eritrea. Il numero di cristiani incarcerati sale quindi a 1822.

Fughe di notizie provenienti dall’Eritrea hanno permesso una stima del numero di cristiani attualmente incarcerati, torturati, sottoposti a lavori forzati a motivo della loro credenza religiosa.


Su 1918 cittadini eritrei conosciuti incarcerati per la loro religione, il 95% sono cristiani. In gran maggioranza si tratta di cristiani evangelici.

Numero di cristiani in carcere

Pastori o responsabili protestanti evangelici e preti ortodossi in carcere: 35
Membri di chiese in carcere: 1758
Cristiani arrestati in agosto: 29 (secondo un’ONG inglese: Release Eritrea)
Totale cristiani: 1822

Cristiani arrestati nel 2006

Gennaio: 11
Febbraio: 76
Aprile: 3
Maggio: 53
Giugno: 1
Agosto: 29 (secondo un’ONG inglese: Release Eritrea)

Circa un quarto di questi cristiani carcerati sono incarcerati da più di due anni e nessuno tra loro è stato giudicato in modo legale. Alcuni sono rinchiusi in container marittimi metallici in condizioni così gravi che quelli che sono riusciti a fuggire non hanno esitato ad andarsene nel deserto a rischio della vita.

Ripartizione dei cristiani incarcerati

475 a Wi’a
250 a Sawa (di cui 50 studenti della Mai Nefhee Academy in maggio)
192 a Dongoloi Ai Ai
130 a Mai-Serva
78 a Adi-Abyto
55 al carcere di Sembel
155 in uffici di polizia ad Asmara
37 al commissariato di polizia di Keren
22 al commissariato di polizia di Mendefera
115 ad Assab
97 a Gelalo
21 al commissariato di polizia di Dekemhare
56 al commissariato di polizia di Adi-Kuaala
75 al commissariato di polizia di Massawa
29 cristiani protestanti evangelici sono privati di libertà ad Asmara, Keren e Massawa. (Release Eritrea)

Soltanto un piccolo numero di cristiani è stato liberato in queste ultime settimane a Wi’a dopo aver rinnegato la loro fede.

Altri sono potuti scappare nel maggio scorso dal carcere militare di Assab. Su 15 che sono scappati nel deserto, cinque sono morti di sete. La sorte degli altri 10 resta ignota.

Chiese evangeliche chiuse

Sebbene la Costituzione garantisca la libertà di religione, l’Eritrea ha vietato nel 2002 ogni attività cristiana al difuori della Chiesa cattolica romana, di quella protestante luterana e quella ortodossa. Le 12 chiese protestanti evangeliche che riuniscono circa 20000 fedeli sono state chiuse. Da allora, la violenza contro i cristiani evangelici ha assunto proporzioni scioccanti. Delle feste di matrimonio sono occasione d’arresti collettivi, dei soldati cristiani sono maltrattati, dei credenti sono rinchiusi in celle sotterranee, container marittimi o celle militari. I diritti umani più elementari quali un’alimentazione sufficiente, servizi igienici, cure mediche, sono loro rifiutati.

In questi ultimi mesi, dei membri e dirigenti delle chiese tradizionali sono anche stati infastiditi. È il caso del patriarca ortodosso Abune Antonios, dimesso dalle sue funzioni nel gennaio 2006 e costretto a domicilio ad Asmara senza diritto di visita.

Dal mese di marzo, 65 responsabili del movimento di rinnovamento ortodosso sono anche stati apertamente minacciati di scomunica se rifiutano di denunciare i loro insegnamenti “eretici”.

Altre persone appartenenti a confessioni diverse sono ugualmente detenute: 69 musulmani e 27 testimoni di Geova.

In Eritrea il 44 % degli abitanti sono ortodossi, il 3% protestanti luterani, il 3.5% sono cattolici e il 45% musulmani.

Fonte: Portes Ouvertes/TopInfo

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