Pakistan: Violentata per essersi convertita al cristianesimo

Shafi, giovane donna di 24 anni, ha scelto di convertirsi al cristianesimo. Questa conversione è suonata come una dichiarazione di guerra per la sua famiglia. Da quel giorno le rappresaglie della sua famiglia musulmana per costringerla a cambiare idea si sono moltiplicate. Ha anche dovuto pagare caro, con lo stupro.


Cristiana, sposata, 2 bambine. Questa potrebbe essere la vita ideale per Shafi se la sua famiglia musulmana non la perseguitasse. Oggi, il suo sposo e padre delle sue due bambine e lei stessa hanno dovuto traslocare e cambiare identità.

Shafi è nata in una famiglia musulmana che fa parte di un gruppo specializzato nella conversione dei non-musulmani. Nel suo lavoro fa conoscenza dell’uomo che diventerà più tardi suo marito. Un cristiano che lei desidera convertire all’islam. Incominciano allora delle lunghe discussioni religiose. Invece, Shafi non aveva previsto che fosse lei a cambiare religione. Nel corso delle discussioni scopre che “la sua vita è vuota senza Gesù”. La famiglia di Shafi non era al corrente della sua conversione, fino al giorno in cui la sentirono cantare dei salmi. Fu castigata per questo affronto e la sua Bibbia fu strappata. Da quel giorno la vita di Shafi diventò bruscamente un orrore.

Shafi si sposò segretamente e tagliò i ponti con la famiglia. Alla nascita della prima figlia, Shafi ebbe il desiderio di annunciare il felice evento ai suoi genitori e decise di ristabilire i legami con essi. Ella però non aveva preso tutte le necessarie precauzioni. Un mese dopo, un’orda di fanatici attaccò la sua casa, Shafi e il suo sposo poterono soltanto fuggire dalla porta di dietro.

Qualche tempo dopo, un uomo armato si introdusse in casa sua in assenza di suo marito. La insultò e le disse che era venuto per punirla per il suo crimine di apostasia. La violentò.

Quando Shafi raccontò la sua storia ai reporters di Compass Direct, essi le chiesero se non fosse tentata di tornare alla sua famiglia per vivere tranquillamente. La risposta fu senz’appello. Per lei non è neppure un’opzione. Spiega semplicemente “Amo Gesù, come potrei tradirlo?

In Pakistan molte cristiane sono vittime di violenze carnali. Questa è la punizione per aver abbandonato l’Islam. Talvolta, la violenza carnale è anche utilizzata come un’arma di intimidazione. In cambio del rinnegamento della fede cristiana e del ritorno all’Islam le donne vengono risparmiate.

Magdaléna Morisset

Fonte: Compass Direct/www.aleloo.com

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