Arabia Saudita: cristiano arrestato e torturato per “diffusione del cristianesimo”

Un cittadino indiano è stato torturato dalla polizia religiosa saudita accusato di “diffusione del cristianesimo”, ed è stato trattenuto in carcere senza processo per tre mesi. La sera del 25 marzo, il 36enne Brian Savio O’Connor, è stato fermato da quattro agenti della Mutawa (la polizia religiosa saudita) nella zona di Mursalat, a Riyadh.
Quando dai suoi documenti hanno appreso che era un cristiano, lo hanno condotto in un loro “locale” dove lo hanno incatenato ed appeso a testa in giù per sette ore. A turno i poliziotti lo hanno picchiato al torace e frustato sotto la pianta dei piedi. O’Connor ha confessato di aver annunciato il Vangelo. Alle due del mattino, la Mutawa ha condotto O’Connor al commissariato di polizia di Olaya, facendolo arrestare per il “reato” di predicazione, e per i falsi reati di vendita di bevande alcoliche e traffico di droga.
O’Connor attualmente divide con altri 16 detenuti una cella senza finestre nella prigione di Al–Hair. L’ambasciata indiana ha fatto appello presso le autorità saudite, finora senza successo.

Aggiornamento (8 novembre) – Sette mesi e sette giorni dopo essere stato arrestato, torturato ed imprigionato per “diffusione del cristianesimo” in Arabia Saudita, Brian O’Connor è stato espulso lunedì sera per l’India, suo paese d’origine.

Fonte: Porte Aperte Italia

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