Indonesia: Nuovo attacco contro i cristiani

Verona (PA) – Un nuovo attacco contro un villaggio cristiano è stato sferrato la notte fra il 10 e l’11 ottobre scorso. Poco dopo la mezzanotte, un gruppo di militanti islamici al grido di “Allahu Akbar” hanno attaccato il villaggio Old Beteleme (Betlemme) provocando la morte di 2 cristiani, il ferimento di diversi altri e la distruzione di 38 case.
Una delle vittime, Welbrina Mbae, una insegnante di 55 anni, ha sentito bussare alla sua porta e quando ha aperto le hanno sparato. E’ morta pochi minuti dopo. La seconda vittima è Oster Tarioko (55 anni); è morto durante il trasporto all’ospedale. Ci sono anche diversi feriti, il più grave è Deki Lingkua, un ragazzo di 20 anni. Diverse persone sono fuggite nella giungla e sei di loro risultano ancora dispersi. Gli assalitori hanno anche bruciato 3 auto, 7 moto e 38 case ed una chiesa delle Assemblee di Dio.
A dicembre del 2001 furono avviati degli accordi di pace a Malino, ma da allora ci sono state molte violazioni, spesso ignorate dal governo. Quasi tutte le aggressioni provocate da motivazioni religiose, sono state condotte contro cristiani. Più del 99% delle vittime di queste violenze sono cristiani. Dal 1999 le vittime di questi scontri in Indonesia sono state 10.000, altri 700.000 hanno dovuto lasciare le loro proprietà e rifugiarsi in zone più sicure.
Mona Saroinsong, coordinatrice del Centro di Crisi della Chiesa Protestante a Manado (nord Sulawesi), lo scorso fine settimana ha inviato un accorato messaggio in cui affermava: “Finora neppure un aggressore è stato trovato o arrestato, nessuno sa chi sono. L’attacco ha seguito i soliti schemi. E’ avvenuto di notte ed erano bene organizzati. Operavano in piccoli gruppi, ognuno dei quali si occupava di compiti ed aree ben definite. Avevano il volto mascherato per non farsi riconoscere. Usavano armi automatiche che possono essere utilizzate legalmente solo dalle forze armate. Anche in questo caso il capo della polizia era occupato altrove. Inoltre attaccano sempre villaggi lontani da ogni fonte di aiuti. Vi chiediamo di pregare e di fare pressioni dall’estero sul governo indonesiano affinché metta fine a questi violenti attacchi”.
Mentre gli occhi del mondo occidentale sono puntati sull’attentato di Bali e sul processo, recentemente conclusosi con la condanna dell’autore, la signora Saroinsong chiede ai cristiani di tutto il mondo di essere consci che i fratelli di Sulawesi vengono minacciati, malmenati e uccisi, perché alcune persone ritengono che non ci sia posto per loro nella musulmana Indonesia.

Fonte: Porte Aperte Italia – 17 ottobre 2003

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