Arabia Saudita: Due cristiani stranieri ancora in detenzione

15.03.2002 – (Portes Ouvertes) – Due cristiani stranieri aspettano ancora la loro espulsione dal paese, ritardata dall’inazione del loro datore di lavoro o del loro rispettivo consolato.

Il filippino Dennis Moreno e l’etiope Worku Aweke (Ismail Abubakr) sono ancora incarcerati nel centro di espulsione di Jedda. Prabhu Isaac, un cristiano che è stato rilasciato ultimamente da questa prigione, la descrive così: “era un inferno; è concepita per 400 persone, ma vi si trovavano 1200 prigionieri. Non c’era spazio per stare in piedi, per sedersi o per dormire. Disponevamo solo di tre WC. C’erano molti criminali, persone colpite da malattie della pelle, da tubercolosi, così come da AIDS. Avevamo l’acqua solo due ore al giorno. Era orribile”.

Il consolato d’Etiopia ha confermato che aveva compilato i moduli necessari per il rimpatrio di Aweke e suppone che egli sarà rimandato in Etiopia dal 14 marzo.

Il rimpatrio di Moreno è ritardato da pratiche amministrative che il suo datore di lavoro sembra reticente ad intraprendere. “Il nostro consolato non fa niente. Io sono l’unica a darmi da fare in questa faccenda”, ha dichiarato sua moglie Yolly, che lavora a pieno tempo come infermiera e deve prendersi cura dei suoi tre bambini, fra cui un bebè di 7 mesi.

Moreno e Aweke fanno parte del gruppo di 14 cristiani arrestati ed imprigionati senza giudizio dall’estate scorsa. Erano tutti dei membri attivi di chiese domestiche. L’Islam è l’unica religione autorizzata in Arabia Saudita.

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