Turkmenistan: Shagildy Atakov è stato liberato di prigione

11.01.2002 – (Portes Ouvertes/Keston Institute) – L’8 gennaio il prigioniero battista Shagildy Atakov è stato liberato, circa un anno prima della fine della sua pena, dalla prigione della città portuale di Turkmenbashi. Ha così potuto ritrovare sua moglie Goulia ed i suoi cinque figli un giorno dopo la celebrazione del Natale ortodosso. “Gesù mi ha fatto un regalo di Natale”, ha detto Atakov.

Le condizioni di liberazione non sono chiare. Atakov non ha ricevuto né certificato né documenti d’identità.

Atakov, 39 anni, era stato condannato a due anni di prigione per presunte truffe e falsificazione di documenti nel marzo del 1999, poi la sua pena era stata prolungata a quattro anni nell’agosto del 1999. A seguito di alcune pressioni fatte sul governo, il capo della polizia politica gli propose, nel maggio scorso, di liberarlo a condizione che avesse emigrato con la famiglia negli USA, il che Atakov rifiutò.

Durante il suo imprigionamento, ha subito un trattamento forzato di psicotropi e la sua salute si è deteriorata. Nondimeno, secondo quelli che l’hanno incontrato dalla sua liberazione, egli è spiritualmente e fisicamente in buona salute.

Le autorità turkmene continuano a fare pressione sulle comunità battiste, le cui attività sono considerate come illegali.

Il Turkmenistan è il paese dell’ex-Unione Sovietica che dispone delle leggi più restrittive sulla religione. Solo le moschee e le comunità ortodosse possono essere ufficialmente registrate. Tutte le altre religioni o confessioni sono considerate come illegali. I cristiani evangelici sono regolarmente perseguitati.

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