Messico: persecuzione di un Cacico convertito

29.09.2000 – (Portes Ouvertes) – Il 9 giugno 2000, Manuel San Juan lavorava nei campi con i suoi figli quando è stato attaccato da un gruppo di uomini armati che gli hanno sparato dietro con armi da fuoco, fortunatamente senza ferirli. Manuel San Juan era stato anche lui un Cacico* e un persecutore della Chiesa a San Juan Chamula. Era in particolare responsabile di numerose espulsioni di cristiani evangelici da 96 villaggi nei dintorni di Chamula.

È l’ottava volta che subisce un tale attacco da parte dei caciques dalla sua conversione nel 1995. Generalmente, questi attacchi hanno luogo a notte calata. Una ventina di uomini mascherati li circondano e sparano contro la sua casa con armi di grosso calibro.

Una sessantina di fedeli si riuniscono a casa sua per dei culti ogni mercoledì ed ogni domenica. Ne verrebbero molti di più se non temessero imboscate sulla strada di ritorno, come è già accaduto. Nell’aprile 1996, poco dopo la sua conversione, Manuel aveva espresso pubblicamente il suo sogno di costruire una chiesa sulle sue terre. Aveva allora affermato: “Verranno, verranno. Avevo 40.000 persone che mi obbedivano!”

A seguito di questi ripetuti tentativi di omicidio, Manuel non ha potuto recarsi regolarmente nei campi ed ha sfortunatamente perso una gran parte del suo raccolto.

*In Chiapas, fra gli indiani Tzotzil, i caciques sono dei capi mafiosi di villaggi che esercitano un potere autoritario e violento. Essi rimproverano in particolare ai cristiani praticanti di non unirsi alle loro “fiestas” e di non comprare da loro un alcolico forte prodotto illegalmente e dal quale ricavano un gran profitto.

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