Cina: continuano gli arresti di cristiani

Mercoledì 23 agosto, nella provincia dell’Henan, la polizia cinese è brutalmente intervenuta nel corso di un culto in una chiesa domestica. 130 cristiani sono stati arrestati durante questa retata fra cui tre cittadini americani di origine taiwanese: Henry Chu, dell’età di 36 anni, sua moglie Sandy Lin, 29 anni, e Patricia Lan, 25 anni.

La polizia della città di Zhou Kou Dan – dove hanno avuto luogo questi arresti, sembra determinata a continuare su questo slancio. I cristiani cinesi temono che altri arresti abbiano luogo nelle chiese domestiche della regione.

La chiesa domestica dove ha avuto luogo questa retata fa parte del raggruppamento di chiese di Fangcheng che conterebbe un mezzo milione di persone. I fondatori di questo movimento cristiano hanno firmato anche la Professione di Fede delle Chiese domestiche che è fondamentalmente evangelica e preferisce la separazione della Chiesa e dello Stato. In ciò, le chiese domestiche raggruppano i cristiani che rifiutano un controllo politico su quello che appartiene al campo spirituale. I firmatari riaffermano tuttavia la loro fedeltà al paese in quanto cittadini, e si oppongono al fatto che le chiese siano usate come strumento politico contro il governo.

Eppure le autorità cinesi non comprendono questo messaggio nello stesso modo ed hanno decretato che ogni raggruppamento di cristiani al di fuori del contesto della Chiesa ufficiale sia considerato come “criminale”.

Secondo diversi osservatori, il numero di cristiani che appartengono a queste chiese domestiche sarebbe sette volte superiore alla cifra data dalle fonti cinesi ufficiali (13 milioni).

Fonte: Portes Ouvertes

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