Cecenia: Frontiera chiusa. Cristiani rapiti e assassinati

17.08.1999 – (Portes Ouvertes) – Non ci sono praticamente più cristiani in Cecenia. Gli ultimi, dei battisti, avrebbero dovuto essere evacuati in luglio, ma i Russi hanno chiuso le frontiere a causa dei combattimenti in Daghestan. Quaranta dei sessantasette membri della Chiesa battista di Grozny aspettano ancora una buona occasione per fuggire dal paese e raggiungere, dall’altra parte della frontiera, una casa che è stata acquistata da Portes Ouvertes. Secondo il nostro rappresentante, la situazione è disperata. All’inizio di agosto, due membri della chiesa sono stati assassinati e altri due rapiti.

Una delle vittime, Jenya, una vedova di 82 anni, è stata portata via dal suo appartamento, torturata, violentata e alla fine strangolata. Una donna di 70 anni è stata uccisa a casa sua. Il diacono Vitaly Korotoun è stato rapito domenica 14 agosto. Si era convertito al cristianesimo un po’ più di un anno fa ed era succeduto al pastore Koulakov, rapito e decapitato nel marzo scorso. In questa comunità resta solo un uomo di 82 anni. Il resto è costituito da vedove e da alcuni bambini orfani di guerra. Si teme il peggio per Korotoun perché nessun riscatto è stato chiesto. Un riscatto di 4.000 dollari è invece stato richiesto per Alexandra Zaradniskaia, un altro membro della chiesa ad essere stato rapito.

Nel frattempo, è stato confermato che il pastore Alexei Sitnikov, rapito il 9 novembre dell’anno scorso, è stato decapitato. La sua testa è stata mostrata sul canale nazionale televisivo per identificazione.

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